Il giornalista Premium, Pierluigi Pardo, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc per parlare del campionato del Napoli. Ecco le sue parole:
“A Mertens darei 8 per la prestazione di ieri, ha dato un grande contributo alla squadra, e poi ha fatto quello stop che è un’opera d’arte, bisognerebbe scegliere in quale museo mettere la foto di quel controllo. Contro l’Inter si è ricordato di essere umano, e questo rasserena un po’ noi comuni mortali. Ho avuto modo di parlare con lui qualche volta e ho notato che ama la città, ci vive bene. Ha caratteristiche da leader e si fa valere anche nello spogliatoio. Pensare che senza la cessioni di Higuain e l’infortunio di Milik, il belga continuava a subentrare a partita in corso, nel calcio dalle sventure possono nascere grandi gioie.
Quando giochi un calcio così veloce e intenso, come il primo Barcellona di Guardiola, è importante recuperare subito palla quelle rare volte che la perdi. Il Napoli ha imparato a farlo perfettamente, per questo subisce pochi tiri, la squadra avversaria non ha la palla. La vittoria di ieri fa riprendere il primo posto meritato agli azzurri. Sarri sta facendo un turnover giusto secondo me, a centrocampo i giocatori girano bene, sembra quasi che non ci siano ancora gerarchie ben delineate, in difesa le gerarchie ci sono ma quando serve riesce a gestire la stanchezza. L’attacco è senza dubbio il reparto più in difficoltà a causa dell’infortunio di Milik, ma comunque Sarri sta lavorando bene, è maturato molto su questo aspetto, considerando che prima di allenare il Napoli non aveva mai avuto il problema del turnover.
Bisogna evitare di arrivare terzi nel girone di Champions, andare in Europa League sarebbe molto peggio di quanto si crede, a febbraio si giocano molte più partite rispetto alla Champions, si brucerebbero parecchie energie. Gli azzurri giocano senza dubbio il calcio più bello, non annoia mai, ciò non significa che lo scudetto è già vinto, ci sono molte problematiche e tante partite da tenere conto. Si è creato un primo gruppo di fuggitrici, questo è dovuto anche alla differenza tra le squadre medio-basse e le big che continua ad aumentare. Lo dimostra che per la prima volta ci sono 5 squadre che hanno superato la quota venti punti a solo dieci giornate. Gli scontri diretti così saranno molto più divertenti e determinanti, mentre ci saranno molte più partite noiose tra squadre di basso livello”.