Comunque vada, sarà stato un successo. Oppure no?

180 minuti all’alba. Due partite, e poi la stagione 2016-2017 ci saluterà. Verdetti ancora non scritti. La matematica tiene aperta la corsa scudetto, quella dell’Europa – sia Champions che EuroLeague – e quella per la salvezza, con il Crotone che proverà domenica a compiere un vero e proprio miracolo.

Il Napoli, in questo finale di campionato, è protagonista orgoglioso ma con le mani legate. Perché il suo destino non dipende, ormai da tempo, più solo da se stesso. La Roma è un punto avanti (ma in realtà sono due), e al momento è la favorita assoluta per il piazzamento d’onore che sorride a chi lo conquista e rode chi, invece, non ci riesce. In questa triste situazione potrebbe ritrovarsi proprio il club partenopeo. Giudicato da tutta Italia la squadra che ha espresso il calcio migliore, che ha dato una sterzata alla mentalità sparagnina del football nostrano. E che però, alla fine dei conti, potrebbe ritrovarsi tra le mani solo un “misero” terzo posto. Si fa per dire ovviamente. Perché, nel giudizio della stagione azzurra, vanno analizzati numerosi aspetti.

LE ATTENUANTI

Dall’addio di Higuain, all’infortunio di Milik e a quello di Albiol, in un periodo – a cavallo tra il mese di ottobre e quello di novembre, dove i risultati sono stati sotto le aspettative. È in quel mese che il Napoli, probabilmente, si è giocato le sue chances di trovarsi saldo al secondo posto in questa parte della stagione, magari giocandosi finanche qualche possibilità di vittoria del campionato. Insomma, in quei trenta giorni circa che sono serviti alla squadra per metabolizzare il nuovo assetto con Mertens centravanti, i risultati hanno condizionato il cammino successivo. Attenuanti che vanno messe nel conto.

DUE PUNTI IN PIÙ

Poi ci sono, ovviamente, quei punti persi anche successivamente, e che ancora oggi sarebbero decisivi per il secondo posto. Una partita su tutte: quella con il Palermo al San Paolo. Con due punti in più, il Napoli ora sarebbe padrone del proprio destino. E, con il secondo posto, potrebbe programmare la stagione futura con maggior tranquillità, per due motivi.

  1. L’aspetto fisico. Molti ritengono che, giocandosi il preliminare giusto qualche giorno prima dell’inizio del campionato, non ci saranno particolari problemi. Sarri, su quest’aspetto, è stato chiaro: “Da un lato è vero, ma dall’altro bisogna mettere in conto che le grandi squadre, ad inizio stagione, hanno bisogno sempre di un periodo di rodaggio, non si può essere subito al top”. E cambiare abitudini, ci permettiamo di aggiungere, potrebbe avere ripercussioni importanti sul prosieguo della stagione.
  2. Aspetto economico e mercato. Le due cose sono strettamente correlate. Il Napoli, purtroppo, non è riuscito ancora a trovare alternative economiche alle entrate previste dalla Uefa per chi gioca la Champions. In poche parole, non riesce ancora a diversificare i suoi ricavi. E, di conseguenza, senza avere la certezza di quale competizione giocare, non può esporsi troppo sul mercato. Facciamo un esempio: se nelle intenzioni del club ci fosse quella di acquistare un solo top player, prima del 22 agosto questo non potrebbe succedere.

Prima di trarre le conclusioni definitive, bisognerà aspettare la fine del campionato, con la speranza che la Roma possa scivolare su una buccia di banana. E, in ogni caso, comunque vada sarà stato un successo. Oppure no?

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

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