Un’altra stagione senza vincere: ma è davvero solo un problema economico?

Trofei Napoli. Erano tre i fronti sui quali il Napoli si preparava a lottare in questa stagione. Prima c’era la Champions League, poi l’eliminazione da parte del Real Madrid ha cancellato un sogno (impossibile) per tutti i giocatori e i tifosi. Nessuno ha mai ritenuto la coppa dalle grandi orecchie un obiettivo realistico. Era comunque uno dei “campi di battaglia” sui quali si misuravano i partenopei. E ogni squadra deve scendere in campo per vincere a prescindere dall’avversario. Erano rimasti quindi la Serie A TIM e la TIM Cup.

TROFEI NAPOLI: LA BACHECA SEGNA 0

Ha pensato la Juventus a spegnere i sogni di gloria degli azzurri nella coppa nazionale. La vittoria al San Paolo è servita a poco. Stesso discorso per il campionato dove i bianconeri si avviano a vincere il sesto scudetto consecutivo. In conclusione anche quest’anno il Napoli terminerà la stagione senza trofei per il secondo anno di fila. Si perché le ultime gioie dei tifosi azzurri risalgono a Rafael Benitez. Lo spagnolo portò due coppe in due anni sotto il Vesuvio (TIM Cup e Supercoppa Italiana), per di più con una squadra sulla carta meno competitiva. Si sente parlare di Napoli in crescita ma dove è la crescita senza trofei?

COSA MANCA AL NAPOLI?

Sono diversi i fattori essenziali: mentalità, calciatori e duttilità sono tra questi. Vendere il proprio miglior calciatore ogni volta non sembra la strada che possa portare dritto allo scudetto. A prescindere da clausole e offerte, bisogna mettere i calciatori in condizione di voler scegliere di rimanere a Napoli. E non è solo un problema economico. (ogni riferimento a Cavani e Higuain è puramente casuale). La mentalità si acquisisce con l’esperienza e aggiungendo quei calciatori che hanno già vinto. Ottimo lavoro l’acquisto di Amadou Diawara o Piotr Zielinski ma, per farli crescere al meglio, sarebbe bene affiancare loro qualche campione affermato con qualche anno in più di carriera. In fondo le prime coppe non le vincemmo proprio con il blocco spagnolo portato da Benitez? Per concludere non bisogna dimenticare l’importanza della versatilità dell’allenatore. Aurelio De Laurentiis ha ragione a elogiare Maurizio Sarri per il suo calcio spettacolare. Allegri sarà anche un “catenacciaro” (cit.) ma la sua duttilità nel gioco, ad esempio passando dal 3-5-2 al 4-2-3-1, porterà a Torino un altro scudetto.

Il tempo di vincere qualcosa di importante sta arrivando.

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GIOVANNI ANNUNZIATA

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