Mertens: “A Napoli sto benissimo, qui è pazzesco! Non chiamatemi falso nueve, sono una punta vera. Higuain? Mi fa spesso i complimenti”

Dries Mertens, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Bleacher Report. Ecco le sue dichiarazioni:

Il paragone con Maradona – Odio quando la gente dice certe cose. Lui era speciale, sai? È vero ho fatto delle cose buone e sono molto orgoglio di questo, ma so che c’è ancora del lavoro da fare.

Esultanza con la Roma – Sai un cane ti ama per quello che sei, non sanno se sei un calciatore o no. A volte la gente ti tratta bene perché sei famoso, ma un cane non lo sa. Questa è la cosa che mi piace di più di loro. Se fossi un cane? Sarei uno di strada. Un mix di tutto.

L’ambiente napoletano – È pazzesco, non ho mai visto qualcosa di simile. Forse in Argentina, quando si gioca River Plate-Boca Jrs. Lì sono matti per il calcio, ma ciò che si vede qui è incredibile: tutte le persone che mangiano, dormono e vivono per il calcio. Dove abito io, c’è una vecchia signora di 85-90 anni. Questa mattina sono uscito e lei mi ha detto: “Mi è piaciuto come hai giocato”. È pazzesco, è davvero pazzesco. Mi piace stare a Napoli. Quando vivi in luogo devi imparare la cultura di quel posto e adattarti. La gente mi fa star bene qui e cerco di vivere come loro. Quando vivevo in Olanda, ero spesso davanti alla tv, guardavo Netflix per tutto il tempo. Si mangiava alle 6 o alle 7 e alle 8 terminava già la giornata. A Napoli mangio alle 20.30-21 e torno verso le 23-23.30. Mi piace questo stile di vita.

Idoli da bambini – Non ne avevo in particolare, non guardavo mai la tv, ma ero sempre fuori. Mio padre fece un campetto di calcio vicino casa. A 18 anni avevo il fisico di un ragazzo di 15, mi prendevano in giro, ma non mi arrabbiavo. Non ero abbastanza bravo in quel momento.

Falso nueve – Credo stia andando bene, quindi voglio giocare sempre come attaccante. Non sono un giocatore che tiene palla, non il classico centravanti. Ma tante cose cambiano nel calcio e credo che con i risultati ottenuti oggi posso essere un nove vero, non falso. Altri sono diventati attaccanti con un fisico simile al mio, ad esempio Owen. Certo non sono nato come punta e per questo qualche volta può capitare di sbagliare.

Higuain – Siamo amici e lui si congratula spesso con me quando gioco bene. So però che alla fine vorrà essere davanti nella classifica marcatori. Da attaccante cambia il modo di ragionare: prima bastavano gli assist, ora voglio sempre segnare.

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