Repubblica, Insigne: “Ringrazio Sarri, Benitez e Zeman. La strada mi ha insegnato a giocare. Barzagli e Chiellini quelli che mi hanno ‘picchiato’ di più”

Lorenzo Insigne ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica, dove racconta la sfida con il Real, il suo modo di vedere il calcio e tantissimi aneddoti sul suo passato. Queste le parole dell’esterno azzurro: “Il Real è una grande squadra, lo sappiamo. Hanno il miglior giocatore al mondo insieme a Messi. L’obiettivo è tornare a casa con un buon risultato per giocarci la qualificazione a casa nostra, dove il San Paolo può incutere timore anche a loro”.

INSIGNE SI RACCONTA A LA REPUBBLICA

Cosa penso in campo? “Penso solo a divertirmi e a vincere. Se fosse per me mi allenerei tutto il giorno col pallone, è il vizio che ho fin da bambino. Quando mi mettono ad allenarmi senza palla divento pazzo”.

Su Sarri e Benitez: “Devo ringraziare Benitez da
l quale ho imparato a fare anche la fase difensiva e non solo quella offensiva. Con Sarri però c’è più libertà, chiede a me e a Mertens e Callejon di svariare negli ultimi 30 metri. Zeman? Con lui ti divertivi, perché faceva solo la fase offensiva. Scherzava sempre, non come credono in molti, e mi ha accolto a Foggia nella mia prima esperienza lontano da casa”. 

La strada come scuola di vita: “Giocavo per strada fino a quando un amico di mio padre mi disse che stava mettendo su una scuola calcio. Mi reputavano basso per giocare, ma con la mia voglia una volta entrato in campo non uscii più. Dalla strada ho imparato a non arrendermi mai ed a trasmettere grinta e felicità”.

Poi continua: “I calciatori che mi hanno dato più calci? Barzagli e Chiellini. Da bambino avrei chiesto l’autografo a Del Piero, mi piaceva per come tirava le punizioni e per la sua professionalità”.

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