FOCUS – Napoli su Fofana. Da Lorient a Udine, passando per il Manchester City. Tutto sull’allievo di Vieira che sogna Yaya Touré

Giovinezza e talento, due particolari che se in connubio trovano porte aperte, spalancate, alla corte partenopea. A maggior ragione dall’arrivo in riva al Golfo di Cristiano Giuntoli, un dirigente per il quale la declinazione per i prospetti di altissimo profilo e qualità è naturale, doverosa.

Ed è in quest’ottica che l’asse Napoli-Udine diviene una battuta di caccia sontuosa, l’opportunità di attingere al meglio anche ad un bacino, quello friulano, dove l’attenzione per i talenti è certosina, capillare. L’ultima stellina approdata al Friuli – ora Dacia Arena – in ordine cronologico è un gioiello classe ’95 nato a Parigi, dalle origini ivoriane, Seko Fofana. Uno stantuffo in grado di disimpegnarsi al meglio in ogni zona della mediana. Giocatore sul quale, secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, l’entourage partenopeo ha già dirottato numerose attenzioni. Un sondaggio già effettuato, e la base d’asta – per l’estate –  già ampiamente definita: non meno di 15 milioni di euro. Ma gli intrecci con i Pozzo non si limiterebbero, ovvio, impossibile dati i rapporti tra le due dirigenze. E nell’affare potrebbe rientrare un certo Duvàn Zapata, che i bianconeri hanno intenzione di trattenere oltre il prestito con scadenza giugno 2017 (LEGGI QUI)

MI MANDA VIEIRA

Nato a Parigi il 7 giugno del 1995, Fofana è il prototipo del centrocampista d’avanguardia, moderno, in grado di garantire una doppia fase eccellente. Fisico, dinamico, propositivo, che si tratti di difendere o impostare, incisivo negli ultimi 30 metri, sempre predisposto all’assist, all’intuizione, senza mai disdegnare la via del goal. I primi passi al Lorient, per poi spiccare il volo. Nel 2013 il Manchester City, le giovanili, e monsieur Patrick Viera in panchina, non uno qualsiasi. Il mentore giusto da cui apprendere tutto e anche di più. Perché Seko è uno che apprende alla svelta. E al meglio. Subito giocatore dell’anno nella stagione 2013/2014, 8 reti e 6 assist e un caso, spinoso, in Youth League. La sfida contro i croati del Rjeka ed un rosso diretto, tutto regolare? Non proprio. Una reazione a dei vergognosi insulti razzisti, un episodio a cui Vieira, sempre lui, reagirà di petto: ritirando la squadra.

LE ESPERIENZE ED IL MODELLO YAYA

Tempo, quindi, di spostarsi verso il calcio che conta. Con un esempio da seguire, non solo il mentore Patrick, ma anche un certo Yaya Tourè, un’istituzione per gli ivoriani, fuoriclasse assoluto ammirato allenamento dopo allenamento, gara dopo gara. Un modello a cui ispirarsi per davvero, l’emblema del centrocampista in grado di fare tutto. E farlo al meglio. Il Fulham, in prestito e poi il Bastia, 58 presenze, due reti e due assist tra Premier e Ligue 1 fino all’arrivo dei Pozzo: 3,5 milioni più due di bonus per strapparlo ai còrsi, indecisi solo sul dove collocarlo, tra Udine e Watford. Sarà Iachini a chiederne la conferma a margine del ritiro. Scelta giusta, Seko diviene una certezza in tempo zero, fino al presente più immediato: 4 goal e 1 assist in 14 presenze per 1120’ di gioco, un impatto da urlo, con la perla del Barbera come fiore all’occhiello. Un goal alla Yaya, insomma. E un futuro radioso, giusto il tempo di limare le ovvie lacune. Con il Vesuvio sullo sfondo? Chissà, il Napoli non molla la presa, dopo l’affare Zielinski l’appetito vien mangiando. Questo è certo…

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