Fari sulla difesa, superata l’emergenza sarà finalmente abbondanza. Sarri chiamato a blindare la retroguardia

Una rosa completa a disposizione di Sarri. Puntellare nel vero senso del termine, input necessario a margine di un’estate sulle montagne russe. Tante alternative a disposizione del tecnico: dall’imbarazzo della scelta in avanti alla trasfusione massiccia di talento e gioventù a metà campo. Ma tante attenzioni, tra apprensione ed esigenze, anche per la retroguardia, con il gong del mercato che ha portato ad un pacchetto di centrali di tutto rispetto. Un reparto che necessitava la quadra giusta, tanti impegni alle porte, banco di prova nettamente più probante se paragonato all’annata conclusa nel giubilo del San Paolo contro il Frosinone, e sul quale la dirigenza partenopea non si è risparmiata.

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Tre mesi. Proprio lì, a margine della festa, veniva confezionato il primo acquisto. Da Tonelli a Maksimovic, 15 maggio-31 agosto, oltre tre mesi. Trattative agli antipodi, dal blitz che ha ricongiunto il centrale ex Empoli al tecnico della sua consacrazione, all’estenuante maratona per cingere – finalmente – d’azzurro il classe ’91 serbo. Forma divergente, sostanza identica, due centrali nuovi di zecca con cui arricchire i disegni difensivi di Sarri, esigenza reale: la stagione d’esordio, difatti, era stata caratterizzata da una rotazione minima nel reparto arretrato.

Abbondanza. Due stantuffi a fiancheggiare il trittico composto da Albiol, Koulibaly e Chiriches. Caratteristiche diverse: marcatore puro, tutto agonismo e anticipo nel sangue il ventiseienne toscano. E inserimenti, fiuto del goal nel repertorio – 7 reti nelle ultime due stagioni – che non fa mai male. Centrale moderno, una garanzia in uscita e impostazione, l’ex Stella Rossa. Rapido – può giostrare anche da esterno, all’occorrenza – nonostante forza fisica e lunghe leve, è alto 193 cm, non manchino nel suo bagaglio. Omologhi perfetti dei due titolarissimi, con l’esperienza di Chiriches a chiudere il cerchio. Doti importanti e voglia di spiccare il salto di qualità decisivo, con difetti da limare e consegnare al manico attento dell’allenatore azzurro

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In progress. Un  quadro, per quantità e qualità, sostanzialmente idilliaco. Ma caratterizzato da una falsa partenza. I problemi fisici di Tonelli sono realtà ormai da tempo, con una fase di preparazione interrotta dal principio. Quell’infiammazione al tendine rotuleo, impietosa, che stentava a concedere tregua. Una stoccata non da poco ad entusiasmo e voglia, immediata, di conquistare il proprio spazio. Ma troppo poco per chi ha grinta, copiosa, nelle vene. Duro lavoro e sensazioni sempre più positive. Il 2 ottobre, a Bergamo contro l’Atalanta, da cerchiare in rosso, più di un semplice obiettivo. Ai patemi riguardanti Tonelli si sono poi aggiunti i problemi accusati da Vlad Chiriches con la Nazionale romena, piccola lesione al menisco e intervento in artroscopia perfettamente riuscito a Villa Stuart, con un ritorno preventivato per la sfida del 15 ottobre contro la Roma di Spalletti.

Dall’abbondanza all’emergenza e ritorno, a margine del primo tour de force stagionale, con i soli Albiol, Koulibaly e Maksimovic a disposizione. Restando in tema di montagne russe. Ma questione di giorni, poche settimane e Sarri potrà finalmente godere di un ampio ventaglio di soluzioni, per una difesa che dopo i 4 goal subiti nelle prime due gare stagionali è da blindare, riportare ai fasti della scorsa stagione. Con due tasselli in più, oltre 35 milioni di motivi, Maksimovic e Tonelli scalpitano. E Sarri può sorridere.

Edoardo Brancaccio

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