“Gargano? Appena arrivato non sapeva neanche cosa fosse una forchetta. A Napoli non dovevano comandare i sudamericani…”

Le parole di Walter Gargano sono destinate a lasciare strascichi; le dichiarazioni del centrocampista uruguaiano non sono affatto piaciute all’ambiente partenopeo e le scuse del Mota non sembrano minimamente far cambiare idea ai partenopei. Sulla questione ha parlato anche il giornalista Salvatore Caiazza in onda su Tribuna StampaQueste le sue parole, raccolte dalla nostra redazione.gargano el kaddouri torino napoli

“Immaginate la scena del nano Gargano che va da Montervino e lo picchia, mi viene da ridere. Personalmente lo stimavo, l’ho sempre difeso perché lottava e dava tutto, soprattutto quando tutti i tifosi gli andavano contro, ma ora mi è scaduto: ora a sentire le sue parole sembrava che picchiava tutti. Quando è venuto, non sapeva nemmeno cosa fosse la forchetta. Picchia tutti: è arrivato Rambo…”.
“Mi auguro che quando torni si sieda in un’auto con i vetri oscuri, perché sennò non lo fanno passare. A Napoli hanno sbagliato a far comandare i sudamericani, non doveva crearsi questo clan. A Roma queste cose non succedono: non hanno mai comandato gli stranieri, perché Totti ha le palle ed ha sempre comandato lui insieme a tutti gli altri romani e romanisti. Quagliarella è andato via per colpa dei sudamericani, ma lì sbaglio Paolo Cannavaro a non creare un clan di napoletani: non doveva permettere che comandassero i sudamericani in uno spogliatoio napoletano”.

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