La sconfitta di Udine come campanello d’allarme: la difesa continua ad incassare

Il Napoli perde, e male, una partita fondamentale per la lotta Scudetto alla Dacia Arena contro l’Udinese, incassando la quarta sconfitta stagionale, ma soprattutto vede la Juventus portare a sei i punti di vantaggio.

Poteva (ma non necessariamente doveva) essere una partita importante per Gabriel, chiamato a sostituire Reina bloccato in panchina per un infortunio ed in parte è stato così: bravo ad intuire la prima conclusione dal dischetto di Bruno Fernandes ed a neutralizzare la seconda, ma l’errore sul gol in rovesciata dello stesso giocatore portoghese pesa come un macigno; un controllo sbagliato e un’uscita scellerata nel giro di pochi secondi che hanno permesso ai friulani di tornare in vantaggio. Incolpevole infine sulla terza rete di Thereau, ma c’erano e ci sono margini per far meglio. Certo, se richiede maggior spazio, bisogna cambiare registro.

Capitolo difesa. Il reparto arretrato è da sempre stato il marchio di fabbrica di Maurizio Sarri, ma quest’oggi la delusione maggiore è arrivata proprio dai quattro difensori. L’unico a salvarsi, ma lontano dalla sufficienza, è Elseid Hysaj: il difensore albanese classe ’94 gioca la sua partita in difesa, ma è poco lucido in fase propositiva. Non granché neanche la partita di Raul Albiol, che si perde colposamente Thereau in occasione del gol che chiude i giochi. Peggio di lui però fa il collega centrale Koulibaly: la sfida con Zapata è da pesi massimi, ma il franco-senegalese inguaia la sua partita subito franando addosso a Badu e regalando un rigore solare. Da quel momento la partita diventa una salita colma di insidie e questa volta il 26 azzurro chiude in affanno. Ultimo, ma non per importanza, Faouzi Ghoulam. L’esterno algerino incappa nella peggior prestazione stagionale: segna costantemente sul taccuino il numero di targa di Widmer senza riuscire mai a prenderlo; l’unica volta che ciò accade è per un tamponamento in area di rigore che costa penalty e cartellino giallo. Non cambia l’andamento nella ripresa dove è ancora l’esterno svizzero in maglia bianconera che fa partire un cross dal lato di competenza del terzino azzurro per il gol del 3-1.ghoulam letizia

Difficoltà complessive. Quel che comunque è passibile di considerazione, al di là dei singoli errori, sono le molteplici imprecisioni dell’intero reparto. Il Napoli ha lanciato lungo solo 5 volte contro le 32 degli avversari. È emblematico al riguardo che i lanci lunghi di Koulibaly dalla battuta dal centro del campo dopo i gol subiti o i calci di avvio sono stati tutti fuori misura. Prendendo in analisi un campione che va dal 13 febbraio scorso ad oggi il Napoli ha subito sempre almeno un gol, eccezion fatta per la sfida contro il Palermo. Non è sbagliato parlare di un calo fisico e mentale per questi giocatori, simboleggiato dal nervosismo e dagli animi incandescenti per tutta la durata dei 90′.

Il treno Scudetto per questa stagione è probabilmente passato, ma i binari su cui si è indirizzato il Napoli sono davvero incoraggianti; la Juventus comunque piazza una seria ipoteca sul campionato, ma per fare i conti, si sa, serve sempre l’oste. Sperando per il Napoli che non porti un conto troppo salato.

Francesco Vassura

RIPRODUZIONE RISERVATA

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » La sconfitta di Udine come campanello d’allarme: la difesa continua ad incassare

Impostazioni privacy