Lotta all’arma bianca, su ogni pallone. Esce a testa alta dalla sfida di Torino, il migliore in campo per SpazioNapoli è…

Una gara che lascia un immenso retrogusto difficile da scacciare. Un pari sarebbe stato senza dubbio il risultato più giusto nella contesa che ha visto confrontarsi le due migliori squadre del campionato. Juventus e Napoli non impattano per una conclusione nel finale di Simone Zaza, con deviazione più che propizia di un incolpevole Albiol. Ma nella sfida dello Juventus Stadium emerge anche la caparbietà di alcuni interpreti azzurri, sul pezzo per larghissimi tratti della gara, fino ad abdicare sulla conclusione del centravanti ex Sassuolo subentrato al posto di un Morata limitato ad ogni passo della sua apparizione odierna.

Macina chilometri Elseid Hysaj, tenendo botta contro un Paul Pogba formato Napoli, reattivo, cattivo quando dovuto. Cala alla distanza ma la gara dell’esterno ex Empoli è da annotare per applicazione e caparbietà, senza mai cedere il passo agli affondi avversari. Attenzione in marcatura e spirito volitivo, propensione all’affondo quando l’out destro lo richiede. L’occasione più ghiotta degli azzurri passa proprio da un tracciante vellutato, potente e preciso del pupillo di Maurizio Sarri che al 35′ di gioco mette Higuain ad un passo da Buffon, nel mezzo un intervento da antologia di Bonucci che con la punta del piede scaraventa il pallone in calcio d’angolo.

La battaglia, quella vera, si è giocata a metà campo, ed è lì che l’ultimo azzurro ad issare bandiera bianca ha dato il suo meglio. Allan Marques Loureiro è il migliore in campo della sfida di stasera. Pogba, sempre lui, staziona sull’out mancino bianconero, la catena destra partenopea di riflesso. Il gioiello bianconero, però. al netto di un assist proficuo per Dybala, raramente accende la lampadina dell’ispirazione, motivo? La forsennata lotta con il volante ex Udinese. Il rettangolo verde dello Stadium come tappeto in una battaglia in cui il numero 5 partenopeo esce a testa altissima, ai punti un lottatore di greco-romana che porta a casa la posta più ambita. Risponde picche ad ogni affondo avversario, rincorre, cattura palloni, riparte creando costanti insidie nella metà campo avversaria. Affina il destro ricercando il cambio di gioco più propizio quando necessario. L’uomo in più in una mediana che, comunque, non ha retto quanto auspicato,dove il volante scuola Vasco ha mantenuto le premesse della stagione della consacrazione anche in una gara ardua, complessa, ma che non spariglia i piani sorti in corso d’opera. Lo tenga presente il gruppo partenopeo. Una sconfitta inaspettata dato l’andazzo dei novanta minuti di gioco, ma che non sposta nulla nell’arco di una stagione ancora ricca di sfumature da cogliere. Una cosa è certa, servirà un cambio di passo anche dal punto di vista della personalità.

Edoardo Brancaccio

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