Napoli protagonista del mercato in uscita: Giuntoli risolutore dei casi lasciati in sospeso

La corsa frenetica di fine mercato ha riservato meno sorprese del solito: gli spendaccioni stavolta arrivano dalla Cina, in Italia non c’è più spazio per gli affari folli. In tempi di spending review bisogna far quadrare il bilancio prima ancora di risistemare la squadra. Molto dipende anche dal mercato in uscita, quello che non fa notizia ma che dà ossigeno alle casse di un club.

EPURAZIONE – Non deve essere stato facile per Cristiano Giuntoli gestire il mercato in uscita, perché il d.s. azzurro al termine della sessione estiva si era trovato sul groppone un carico di giocatori isolati dal progetto Sarriano: Zuniga, fuori condizione e fuori rosa ormai da molto tempo, è stato parcheggiato al Bologna per 6 mesi in attesa di approfondire il discorso a luglio. De Guzman, separato in casa con cui proprio Giuntoli aveva avuto un battibecco, si è accasato al Carpi dopo il flirt iniziale con lo Swansea. I casi più spinosi erano proprio quelli che riguardavano i due partenti annunciati, mine vaganti che avrebbero potuto destabilizzare lo spogliatoio (per questo, forse, sono stati accantonati fin dall’inizio del torneo) e gravare sul bilancio. Per il resto, l’ex diesse del Carpi ha dovuto epurare Henrique e Dezi, semplici comparse in questo Napoli. Mai impiegati, i due si sono accasati rispettivamente alla Fluminense e al Bari, dove è andato anche Tutino in cerca di spazio.

BILANCIO – Nel complesso è lecito sottolineare l’operato del diesse, che si è trovato a dover risolvere situazioni intricate e sospese da tempo. Lui ci è riuscito e ha saputo anche monetizzare (la cessione di Henrique alla Fluminense è fruttata 2 milioni di euro). E’ riuscito a trovare rapidamente una sistemazione a Radosevic, di rientro dal Rijeka e parcheggiato all’Eibar, e a Gnahorè, il talento preso dalla Carrarese e prestato al Carpi. Senza tralasciare il dimenticato Fideleff, ceduto in via definitiva al Nacional dopo anni passati a girovagare in prestito. Giuntoli si dimostra insomma un abile conoscitore del mercato, habitat naturale in cui si destreggia alla grande e in cui il suo operato, specialmente quello in uscita, salta all’occhio. In attesa che gli investimenti per il futuro diano i loro frutti.

Vittorio Perrone
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