Repubblica – “All’estero le parole di Sarri avrebbero avuto un altro peso, in Europa ci ridono dietro”

La polemica sulla squalifica di Maurizio Sarri, dopo le parole riservate a Mancini, giudicata troppo leggera non tende a placarsi; anzi sull’edizione odierna di Repubblica si arriva a gonfiare ancor di più l’accaduto, arrivando oltre i confini italiani dove fantomaticamente gli insulti dell’allenatore del Napoli sarebbero stati puniti in maniera molto più pesante e lo avrebbero tenuto lontano dai campi di gioco per molto tempo. Questi alcuni stralci del quotidiano Repubblica“Nessuno aveva chiesto l’ergastolo per Sarri, ma queste due giornate sono un buffetto. Sono il segnale che su un campo di calcio italiano, tra avversari professionisti di qualunque età, compresi quelli prossimi alla sessantina (ma il tempo che passa non dovrebbe insegnare a vivere?) si può dire qualsiasi cosa e nessuno interverrà. Due turni di squalifica in Coppa Italia, col Napoli già eliminato, sono una piccola punizione da scontare tra parecchi mesi, senza danno. Quando di questa triste storia non si ricorderà più nessuno. In qualunque paese più evoluto del nostro e meno facilone quando si tratta di offese inaccettabili, le parole incontrollate di Sarri lo avrebbero tenuto lontano dai luoghi di sport per un bel po’, una pausa forse non inutile per riflettere e lasciar perdere “froci” e “ricchioni”, vocaboli sui quali l’autore era pure recidivo. (…) In Europa ci ridono dietro e non meritiamo di più. Poi, è anche vero che le parole hanno un peso e un senso: la vera squalifica di certi personaggi è quella che infliggono a loro stessi quando aprono incautamente bocca”.

La questione proseguirà ancora per molto tempo e le fazioni continueranno a combattersi, ma le decisioni in merito sono state prese e continuare ad acclamare una sanzione più dura e pesante sembra davvero fuori luogo.

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