Le pagelle di Milan-Napoli: il gruppo di Sarri è sublime. Allan trascinatore incontenibile, Insigne mattatore alla Scala del calcio. Higuain e Koulibaly…

Reina 6: Ely lo desta dal torpore dopo un’ora di riposo, lo spagnolo risponde allungandosi plastico. L’unico sussulto in una gara in cui i compagni lo rendono partecipe di uno spettacolo imperdibile.

Hysaj 7: Un divieto d’accesso perentorio sulla destra. Mastino grintoso sempre pronto a ringhiare sugli spunti avversari, spegnendo qualsiasi speranza sul nascere. Propositivo in fase di possesso.

Albiol 6,5: Letture difensive impeccabili, sempre puntuale nel guidare i movimenti della retroguardia. Lavoro sottotraccia ma efficace per lo spagnolo, in netta crescita dopo un inizio stagione complesso.

Koulibaly 7,5: Lucido, attento, minuzioso, senza badare troppo ai fronzoli in copertura. Fisicamente è una spanna sopra i diretti avversari, annichiliti con costanza. Elegante nell’impostare, impermeabile a qualsiasi affondo degli avanti rossonero. Era un diamante grezzo, ora luccica tra le mani di Sarri.

Ghoulam 6,5: Spinge con continuità sulla fascia mancina, l’asse con Insigne è prolifico, fruttuoso. Sempre convincente quando chiamato a chiudere qualsiasi varco nella sua zona di competenza.

Allan 7,5: Contro il Legia aveva messo a repentaglio la pazienza di Sarri, a San Siro riapre lo spartito tutto incursioni attaccando, famelico, gli spazi e alla prima occasione brucia DiegoLopez con un destro preciso. La ciliegina sulla torta in una gara contraddistinta dal solito dinamismo e la quantità spropositata di palloni recuperati, con un occhio sempre attento a far male negli ultimi venti metri.

Jorginho 7: Un giocatore trasformato dalla gestione Sarri, giostra il pallone con rapidità, nessuna traccia della flemma della passata stagione. Sempre pronto a dettare la giocata con intuito e precisione, mai un errore nella ricerca della giocata in verticale. Preziosissimo anche in fase di copertura, non tira mai indietro la gamba.

Hamsik 6,5: Ordine e personalità sulla sinistra. Spalleggia accorto gli spunti di Ghoulam sul mancino, riuscendo a svariare a metà campo coprendo qualsiasi zolla nella zona nevralgica del campo. Un punto di riferimento irrinunciabile in tutte le fasi di gioco, i rossoneri lo sanno e picchiano duro, costringendolo all’uscita dal campo.

(Dal 73′ David Lopez sv.)

Callejon 6: Galloni portati a profusione, solita quantità encomiabile. Pecca di precisione in qualche occasione, ma il suo apporto è sempre essenziale negli equilibri dell’undici partenopeo.

Insigne 8: Il taglio a dare ampiezza sull’esterno è il suo marchio di fabbrica, il tracciante con cui mette Allan a tu per tu con Diego Lopez è un invito a nozze da incorniciare. Poi agguanta lo scettro e diventa sovrano, mattatore alla Scala del calcio. Una doppietta da campione, classe e personalità immensa che si abbracciano nel destro secco con cui firma il raddoppio. La punizione che mette in ghiaccio il match è tutta per l’onda azzurra sugli spalti e il C.t Antonio Conte.

(Dal 73′ Mertens sv.)

Higuain 7,5: Quando attacca palla al piede, alzando la testa, è incubo allo stato puro per la retroguardia rossonera, letteralmente incontenibile. Il Milan è da sempre tra le sue vittime predilette, manca il suo nome dal tabellino dei amrcatori ma il suo contributo al trionfo azzurro è decisivo, essenziale. Assist per Insigne sul 2-0, salta in scioltezza Ely e guadagna la punizione dal limite del 3-0, i due lampi più luminosi in una prestazione da stropicciarsi gli occhi, tra lanci e spunti al servizio dei compagni, da consumato regista offensivo.

(Dall’80 Gabbiadini sv: Tantissima voglia e poca fortuna nei pochi minuti a disposizione.)

Sarri 8,5: Il suo Napoli è un rullo, un monologo da standing ovation. Reparti che si muovono all’unisono, non lasciando mai nulla al caso. Una lezione di calcio all’amico Sinisa che a San Siro ricorderanno a lungo, il suo undici ormai è un collettivo perfetto. L’estasi che va in scena sul rettangolo verde: difesa alta e imperforabile, mediana avvolgente, in grado di foraggiare alla perfezione entrambe le fasi di gioco, in attacco l’accortezza per gli equilibri difensivi si alterna con continuità a spunti devastanti. Un vero spettacolo.

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