Personalità, classe, giocate da leader ad esaltare il “San Paolo”. Il migliore in campo per SpazioNapoli è…

Scacco alla regina, bianconeri in ginocchio, novanta minuti da far girar la testa, da grande squadra. Corta, compatta, coesa, una singola voce ad incantare una platea, quella di Fuorigrotta, finalmente di nuovo innamorata. Juventus mai realmente in partita,vittima designata di un undici non solo in grado di giocare a ritmi alti, ad un’intensità importante quando c’è da scalfire le sicurezze della, raffazzonata, linea a quattro difensiva di Allegri.

Un Napoli per cuori forti, per quelli che apprezzano un calcio arioso ma arcigno quando c’è da chiudere ogni varco, incastonato nella prestazione di Kalidou Koulibaly e Raul Albiol. Due facce dell’unica medaglia a splendere sulla retroguardia di Maurizio Sarri, coadiuvata dall’apporto di Hysaj e Ghoualm, autori di una prestazione estremamente positiva.

Tre punti di platino, come sempre quando al San Paolo a cadere è la Vecchia Signora, che portano incisi i segni di una mediana tutto sacrificio e sostanza, poco spazio ai fronzoli nelle prestazioni di Jorginho, Hamsik e Allan. Attenti nello spegnere le fonti di gioco e cercare, sempre, di accendere la luce nella metà campo bianconera. Tanta personalità e spirito di abnegazione per una gara sontuosa a premiare l’intero reparto.

Sacrificio, paradigma da incastonare, poco sopra il 7, sulla cerulea maglia di Josè Callejon. Uomo ovunque, esterno offensivo, polmoni, gamba, accortezza tattica. Assolve al meglio ogni dettame impartito dalla panchina, la vera arma per mettere alle strette le velleità bianconere. Capitolo a parte i due registi offensivi dell’undici partenopeo. Poco meno di quaranta minuti per un Insigne da applausi. Incontenibile al cospetto di un Padoin frastornato dinanzi a tanto piglio e imprevedibilità. Fonte di gioco per i compagni e artista al servizio dei compagni di reparto. Il suo goal al venticinquesimo è intuizione e precisione all’unisono con buona pace dell’incolpevole Buffon. Una gara in crescendo che solo la sorte ha potuto fermare sul più bello, lasciando palco e palma da protagonista a Gonzalo Higuain, il migliore in campo della sfida di stasera.

Punto di riferimento imprescindibile, svariando sull’intero fronte d’attacco. Sponde precise, come in occasione del goal del 24 partenopeo, cambi di gioco, sgroppate guadagnando metri fiancheggiando gli arcigni centrali avversari. Fino al 61′, con uno spunto da attaccante di livello purissimo, testa alta a puntare il diretto avversario e colpo ad effetto a piegare le mani dell’estremo difensore avversario. Quinto goal stagionale che porta in dote tre punti di platino con una firma decisa, trascinando piazza e gruppo sulle sue spalle da sontuoso fuoriclasse.

Edoardo Brancaccio

 

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