Maradona esprime al meglio le insoddisfazioni della piazza, ma Sarri ha tutto per zittire ogni scettico

Diego Armando Maradona è forse il più autorevole tifoso del Napoli. Non solo perché in questo club ha fatto la storia, ma perché è stato, e continua ad essere, vera guida, a livello sportivo e non,  di un’intera città, pronta sempre a sostenerlo e a seguirlo in ogni sua uscita. Ogni parola di Maradona è letta dalla piazza come la dichiarazione di un Santo, qualcuno che in ogni caso si venera sempre. Nel corso della trasmissione “In Casa Napoli”, su Piuenne, Diego ha commentato l’inizio, non proprio dei migliori, del nuovo Napoli guidato da Maurizio Sarri ed ha espresso alla perfezione lo stato d’animo di una piazza che si aspettava ben altro impatto col campionato. Ma l’ex tecnico dell’Empoli può smentire anche una voce autorevole come quella di Diego e conquistare definitivamente quella parte di pubblico ancora scettica nei suoi confronti.

“Rispetto molto Sarri, ma non è per un Napoli vincente. Avrei tenuto Benitez”, ha dichiarato Diego.
Sicuramente Rafa Benitez è un allenatore conosciuto in tutto il mondo, celebre ed apprezzato ma, alla luce dei risultati ottenuti, il suo biennio partenopeo non è stato tutto rosa e fiori anzi, le spine ci sono e sono rimaste. In due anni il Napoli ha ottenuto un terzo posto, vincendo anche la Coppa Italia e la Supercoppa di Lega, ed un quinto posto costruito in una stagione da dimenticare, con gli obiettivi principali sfumati uno dopo l’altro a suon di prestazioni non proprio all’altezza e di una tenuta fisica e mentale non proprio da grande squadra.

Non si può parlare di fallimento, ma nemmeno di vittoria. Rafa avrebbe dovuto migliorare lo score di Mazzarri, ma la conquista dello scudetto è sfumata anche con quello che tutti definiscono “allenatore internazionale”.  Con Sarri è iniziato un nuovo corso, basato più sulla quantità che sulla qualità. Ed è cambiato un po’ tutto: metodi di allenamento, mentalità, cultura del lavoro. Ovviamente i risultati non potevano essere immediati ed il tecnico, sotto questo aspetto, ha i numeri dalla sua: anche l’inizio dello scorso campionato fu a tratti disastroso ed, oltretutto, il Napoli non mostrava nemmeno un buon gioco. Con Sarri invece, nelle prime tre sfide, si sono visti sprazzi di bel calcio, inserimenti, giocate di prima, verticalizzazioni, qualità e quantità. A tratti si è visto un Napoli padrone della situazione, capace di far girare la palla e di costruire. Nemmeno l’Empoli partì benissimo eppure è stata la rivelazione della scorsa stagione. Il Napoli è una squadra in costruzione, in divenire e solo col tempo, e con la pazienza, i risultati sperati arriveranno.

“La colpa è di chi lo ha messo lì”, ha poi proseguito il Pibe. Il solo anno di contratto offerto da De Laurentiis non è certo incoraggiante ed è per questo che il Presidente dovrebbe subito ribadire la fiducia a Sarri, per certificare il fatto che in questo progetto credono tutti, soprattutto lui che ha scelto personalmente un tecnico che, come dichiarò, lo ha conquistato per l’aspetto umano e professionale. Sarri è una scommessa e, si sa, scommettere ha i suoi rischi ma in questo il mister non ha mostrato timori: sa che deve ancora dimostrate a tutti di essere un allenatore da Napoli e continuerà a lavorare con i suoi ragazzi e il suo credo calcistico nella speranza che quel buono visto solo a metà nelle prime tre giornate di campionato, diventi continuo per tutti i 90′ di qualsiasi partita. Di lavoro ce n’è ancora da fare, a partire da una difesa non proprio impenetrabile, per finire ad un centrocampo che dovrà avere sicuramente più impatto. Ma la strada tracciata sembra quella giusta e proseguire in questa situazione, al di là dei rischi, è la soluzione migliore per tutti.

Ora la palla passa a Sarri, il quale dovrà avere ancora più pazienza di quella avuta finora, e convincere ogni scettico e l’intera piazza, il cui grande ostacolo, forse, è quello di rimanere eternamente insoddisfatta.

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