Qui fu Napoli – il bergamasco Magoni, un capitano da Oscar

Pro Sesto, il nuovo allenatore è il bergamasco Oscar Magoni. All’attento tifoso azzurro che inizia ad avere più di qualche capello bianco nelle tempie, quel nome non è nuovo. Ai più suonerà vagamente familiare, come quello di uno zio incontrato solo alle feste di precetto o al più ai matrimoni, e del quale spesso non ci si ricorda neanche il nome. L’attento tifoso azzurro però conosce a menadito (o quasi) coloro i quali hanno vestito quella maglia tanto amata, anche negli anni meno fortunati.

Oscar Magoni nasce ad Alzano Lombardo il 22 settembre del ’67 e mai avrebbe pensato un giorno di diventare il capitano del Napoli, nel profondo sud Italia. Dopo Dario Marcolin (qui il link all’articolo della scorsa settimana) un altro lombardo capitano al San Paolo

Centrocampista di rottura nato da una famiglia di autentici atleti (la sorella, sciatrice azzurra divenne campionessa del mondo di slalom speciale a Sarajevo nell’84), Oscar mosse i primi passi calcistici nei dilettanti del Selvino, comune del bergamasco di duemila anime o poco più.  Insegnate inoltre di tennis e sci, passò a rincorrere il pallone in serie D nella Romanese. Il salto tra i professionisti con il Leffe prima della grande occasione con l’Atalanta.

La squadra orobica divenne la sua casa ed il roccioso centrocampista contribuì a raggiungere la promozione in serie A. Non accusa il salto di categoria il giovane Oscar che milita per tre stagioni in maglia nerazzurra collezionando anche tre reti. Da quel momento in poi la carriera del ruvido centrocampista potrebbe essere sintetizzata con il titolo della canzone dei Negrita, “Rotolando verso sud“.

Genoa, Bologna quindi l’approdo a Napoli. La squadra partenopea diventa la sua casa per tre stagione e rimarrà la compagine con la quale disputerà più partite, ben 116 con sei reti all’attivo. Memorabile la marcatura contro la Reggina al San Paolo con una doppia conclusione al volo dalla distanza. In panchina sedeva Mondonico, subentrato al boemo Zeman. Erano gli anni dello spirare dell’era Ferlaino. Il patron il 7 luglio del 2000 cedette parte delle azioni della società azzurra a Giorgio Corbelli, imprenditore di adozione bresciana ma con natali in provincia di Rimini. La fine dell’era Ferlaino coincise, di lì a pochi anni con il fallimento della società partenopea prima dell’inferno della C.

Il centrocampista bergamasco fu tra i protagonista della scalata di Novellino (4° posto e promozione in A nella stagione 1999-2000) e della successiva retrocessione del duo Zeman-Mondonico. La sua ultima stagione a Napoli con De Canio in panchina, nuovamente in B prima di essere ceduto all’Ancona. Un viaggio al Nord di ritorno per Oscar che di lì a qualche anno avrebbe intrapreso la carriera di allenatore nella provincia natale.

Isola, Lecco, Renate tra le compagini allenate, prima dell’approdo in D alla Pro Sesto a giugno 2015. In bocca al lupo Oscar, ricordati che quaggiù c’è qualcuno che ricorda ancora la tua serietà.

Antonio Picarelli

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