“Sarri un grande acquisto, ma troppa incertezza intorno al tecnico. Certe scelte della società…”

Animi opposti, sfumature agli antipodi. Entusiasmo e ambizione lungo i Navigli, scetticismo misto ad un pessimismo leopardiano in riva al Golfo. Due facce della stessa medaglia, Napoli e Inter. Un’estate all’insegna della rifondazione, tout court, per entrambe le piazze. Un primo scorcio di stagione dai tratti differenti: sei punti in due gare per i nerazzurri, un pareggio ed una sconfitta per i partenopei. Il confronto tra due modelli societari diversi, ma accomunati da un unico obiettivo, il ritorno nell’Europa che conta, affrontato con il collega di SpazioInter Antonio Caianiello, contattato dalla nostra redazione.

Napoli e Inter, tempo di rivoluzioni…

Il Napoli ha cambiato molto, dal punto di vista mentale oltre che tecnico. Sarri è un allenatore differente da Benitez, adotta metodi diversi. E’ stato un innesto intelligente, c’è però bisogno di tempo. A medio termine potrà ottenere risultati, non ha la bacchetta magica. L’Inter ha cambiato guida tecnica in corsa l’anno scorso, bisognava rifondare la rosa. Sono cambiati nove undicesimi dell’undici titolare, questo dice tutto.

Strategie societarie diametralmente opposte…

All’Inter è apparsa un’unità d’intenti che mancava da tempo, Mazzarri non era stato accontentato in tutto ciò che richiedeva, con Mancini la società fa un all-inn. Deve raggiungere obiettivi importanti, nel caso in cui non raggiungesse la Champions dovrebbe, ad esempio, vendere giocatori come Icardi per rientrare nelle spese sostenute. Il contratto annuale di Sarri a mio parere rappresenta un segnale, dà comunque una parvenza di incertezza, per un allenatore che si affaccia per la prima volta in una società così ambiziosa può essere complesso lavorare in queste condizioni. Incertezza che si è riflettuta sul mercato con nomi precisi come Saponara. C’è poi un’abbondanza di attaccanti, con giocatori non proprio in linea con le idee del tecnico: Callejon non è una seconda punta, così come Mertens.

…e diversa tipologia di mercato.

Sicuramente. Il mercato dell’Inter è stato fatto su misura per e da Mancini. Sono stati acquistati giocatori sì di tecnica, ma soprattutto di carattere, anche internazionale, rivoluzionando la rosa. Il Napoli non ha agito in totale sintonia con Sarri, memore dell’esperienza di Benitez che agiva in prima persona richiedendo specifici giocatori, si pensi alla meteora Michu. De Laurentiis ha preso le distanze e, facendo comunque un buon mercato con l’innesto di Allan su tutti, ha mancato quel colpo di fine sessione che tutti si aspettavano. Un difensore in particolare, si guardi alle lacune riemerse nelle ultime gare.

Difficoltà anche in uscita.

Si, Ausilio è stato “incartato” dalla volontà dei giocatori a rimanere a Milano, mentre De Laurentiis non ha nemmeno ascoltato le richieste per i suoi interpreti offensivi, come ad esempio Gabbiadini o Callejon, dando a Sarri una rosa “inadatta” per il sistema di gioco dell’ex Empoli. Come detto prima, di lì il dubbio: “Non ha voluto cederli perché non crede totalmente nel progetto Sarri e quindi sa che potrebbero tornargli utili con un altro allenatore?”

Ecco, due mesi e per Sarri la graticola sembra già dietro l’angolo, va concessa fiducia al tecnico ex Empoli?

Ritengo che Sarri sia un gran colpo, un ottimo acquisto, sono convinto che se lasciato lavorare possa dare al Napoli quella solidità che negli ultimi anni è mancata. Solidità che è mancata negli scorsi e che non ha permesso al Napoli di lottare per altissimi traguardi, uscendo fin da subito dalla corsa per il titolo. Napoli è una piazza molto calda, ne sono consapevole, pressioni ed esigenze sono tangibili, bisogna però avere pazienza. Se il Napoli riuscisse a trovare la quadra potrebbe raggiungere ottimi risultati, lottare almeno per i primi tre posti, ha una rosa che in avanti, dal mio punto di vista, non è seconda a nessuno.

All’ombra della Madonnina si viaggia sulle ali dell’entusiasmo, sei punti in due gare ed ora è tempo di derby. Che aria si respira?

Al momento l’apprensione è tutta per le condizioni di Miranda. Una sua assenza comporterebbe l’utilizzo di una coppia di centrali, Murillo-Ranocchia o Murillo-Juan Jesus, che potrebbe essere messa in grande difficoltà dall’attacco milanista, il reparto maggiormente rinforzato dai rossoneri questa estate. C’è però un grande ottimismo, le due vittorie nelle prime due giornate sono un segnale, sfide come quelle con il Carpi l’anno scorso sarebbero finite diversamente, vedi Parma. Il salto di qualità è stato mentale, sono stati acquistati giocatori come Kondogbia, Jovetic, Perisic che nonostante l’età hanno già grande esperienza internazionale, sanno cosa vuol dire dare tutto e vincere. Lo stesso Melo, con i suoi limiti, è un acquisto importante da questo punto di vista.

Due rose importanti, con giocatori di gran livello, mettiamo napoletani e interisti a confronto: Reina o Handanovic?

Due ottimi portieri, Handanovic dà però più garanzie dal punto di vista fisico.

Ghoulam o Telles?

Ghoulam conosce già il campionato italiano, sono due giocatori simili, molto bravi in fase di spinta. Ad oggi dico Ghoulam in attesa dell’ambientamento di Telles.

Allan o Felipe Melo?

Allan, nelle ultime stagioni ha dimostrato di poter dare corsa, quantità, abbinata a qualità tecniche. Tra i due prendo il brasiliano del Napoli.

Callejon o Perisic?

Dico Perisic, un giocatore più duttile, tecnicamente molto dotato. L’ho molto apprezzato nelle sue apparizioni con il Wolfsburg, è un giocatore in grado di ricoprire più ruoli a differenza di Callejon che dà il meglio da ala, molto bravo nei movimenti senza palla.

Duello tra delanteri albiceleste, Higuain contro Icardi…

Due grandissimi centravanti, Icardi può diventare un grandissimo, Higuain lo è già. Higuain mi ha un po’ deluso nel finale di stagione, nonostante gli ottimi numeri, dal punto di vista della personalità. Icardi nonostante le difficoltà si è dimostrato un leader in una stagione difficile, quest’anno gli è stata data la fascia da capitano, ha rifiutato offerte importanti per vestire questa maglia. In proiezione futura prendo Icardi, ma dove pesco, pesco bene.

Edoardo Brancaccio

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