Il nuovo Napoli è ancora in costruzione ma ciò che servono sono i veri leader

Attendere. Ore, giorni, forse ancora una settimana in attesa di un tweet che dia inizio alla nuova era del Napoli. E’ questo ciò che vogliono i tifosi, è questo che attendono calciatori ed addetti ai lavori: un punto fermo anzi due, per voltare definitivamente pagina ed avere le idee più chiare su ciò che sarà. Il nuovo tecnico è stato scelto: è Maurizio Sarri, ex allenatore dell’Empoli delle meraviglie, tra le squadre che nella scorsa stagione ha dispensato il miglior calcio con forse il budget più basso a disposizione. Un vero professionista, serio, esemplare, un vate della tattica e della preparazione delle partite, un uomo fortemente all’antitesi con il suo predecessore in azzurro e che, se fornito di pazienza e fiducia, può essere il condottiero di una grande squadra ed il fautore di un grande progetto.

LE CERTEZZE. Sembra esser stato scelto anche il nuovo direttore sportivo: è Cristiano Giuntoli, ex del Carpi neo promosso nella massima serie e fonte di un altro piccolo grande miracolo sportivo. Lui i giocatori li va a scovare dalle serie minori e li fa brillare di luce propria, fino alla consacrazione. Non male per un nome sconosciuto ai più ma che, insieme al suo nuovo allenatore, vanta i migliori proclami da colleghi ed esperti. Eppure, le firme sui contratti non sono ancora state – ufficialmente – apposte e c’è ancora da attendere, soprattutto per cosa succederà in sede di mercato. Senza certezze sui maggiori ruoli societari e dell’organigramma tecnico è impossibile infatti guardarsi concretamente intorno, nonostante un’idea sia stata ormai fatta.

LE IDEE. Le idee per ora sono due ed entrambe ottime: creare uno zoccolo duro, che possa fare la differenza riformando un gruppo compatto e motivato con un buon apporto di giocatori italiani e ripartire dai leader, proprio coloro che sono mancati nell’ultimo anno in azzurro. Non a caso il primo innesto sarà quello di Pepe Reina, colui che aveva preso per mano il Napoli di due stagioni fa nel bene e nel male, assumendone le colpe in caso di disfatta e sorridendo con i compagni nelle vittorie, mettendoci il cuore prima che la faccia ed il sudore. Beniamino dei tifosi e punto di riferimento dei compagni, l’estremo difensore è pronto a ricongiungersi con la sua seconda casa, Napoli, che non ha mai dimenticato dopo un anno in sordina ma ricco di trionfi con il Bayern Monaco. Poi, il leader nello scacchiere tattico, colui che ti può fattivamente cambiare l’andamento della gara: il primo è Mirko Valdifiori. Sarri lo conosce bene, anzi benissimo e non se ne vuole privare: può rifondare la mediana partenopea, ammesso di battere la concorrenza di uno spietato Torino, piazza sicuramente meno esigente per il forte giocatore. Infine, una pedina carismatica in difesa per completare il quadro: già così il Napoli avrebbe apportato un grande salto di qualità, insieme alla grinta di un allenatore che sa come ricavare il meglio dai suoi uomini e come spronarli in tutte le gare, contro qualunque avversaria.

I VOLTI NOTI. Non dimentichiamo poi l’ossatura attuale. Qualcosa cambierà, è sicuro: resteranno solo coloro disposti a sposare ancora il nuovo progetto Napoli, con ambizione ed umiltà. Giocherà un ruolo fondamentale la riqualificazione della rosa attuale, con quei giocatori che con la gestione Benitez non hanno dato il massimo. Il primo è proprio il capitano Marek Hamsik, autore di un incomprensione tattica che lo ha portato spesso ad agire in zone di campo che non lo lasciavano sentire a suo agio. Con l’intelligenza e la versatilità tattica di Sarri potrà fare nuovamente la differenza e ritrovare la giusta continuità dei primi anni in azzurro. Poi ancora Insigne, Gabbiadini e Mertens, che hanno già gettato splendide basi in azzurro, in attesa della definitiva consacrazione. E coloro che sono rimasti in disparte come Jorginho, De Guzman o lo stesso Duvan che se riconfermati, potranno godere di nuova fiducia e di soluzioni tattiche più agevoli al fianco dei fuoriclasse, si spera da riconfermare.

CARATTERE E GRINTA. Insomma, il nuovo Napoli sta per gettare le basi ma ha già le idee chiare: per colmare il gap con gli errori passati, per  voltare pagina e migliorare definitivamente c’è bisogno di versatilità, grinta, umiltà, nuovi stimoli e tanto carattere. E solo una grande rivoluzione come quella che apporteranno De Laurentiis e coloro che sceglierà sarà davvero in grado di riuscirvi. Per aspera ad astra.

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