Dalla sostituzione di Torino al permesso revocato, il malessere di Higuain è sempre più palese

Un momento difficile per il Napoli ma ancor più per la sua punta di diamante, Gonzalo Higuain. La scelta di Benitez di richiamarlo in panchina dopo il primo tempo della difficile gara contro la Juventus riecheggia come una sonora bocciatura per l’argentino, che segue alla panchina del “San Paolo” contro il Cesena dopo la brutta e deludente prestazione di Kiev contro la Dnipro che è costatata ai partenopei l’eliminazione dall’Europa League.

In linea di massima, il ragionamento non fa una piega: chi gioca male, molto male, deve essere sostituito a prescindere dal blasone e dal nome, anche se non al top della forma potrebbe sempre fare la differenza. Ma non ora, non con questo Napoli manchevole proprio di molti dei suoi fuoriclasse, che non brillano come dovrebbero. Che il Pipita non sia in forma è cosa nota a tutti. Ma preoccupa che in campo sia abulico, avulso dal gioco, impalpabile. Certo anche per colpa (o merito) degli avversari e dei compagni di squadra, che lo ostacolano e non lo servono a dovere ma se la fortuna aiuta gli audaci, nel suo caso è proprio il tentativo a mancare.

Il peso della bocciatura dello Stadium è un segnale forte, molto forte che qualcosa si sia rotto anche nel rapporto con Benitez. Come riporta oggi Il Mattino, il tecnico spagnolo non permette più nulla all’argentino, lasciandolo “nudo” davanti alla realtà: è da tempo che ormai il suo rendimento è deludente e dall’esterno si fa davvero fatica a capire perché. Sul banco degli imputati una stagione avulsa ormai di ogni obiettivo, i troppi passi falsi o ancora un mercato che incombe ma, se ognuno è artefice del proprio destino, anche Higuain ci ha messo del suo. Poi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: il tecnico spagnolo infatti, gli ha revocato il permesso nella giornata di ieri, facendolo tornare con la squadra a Napoli dopo il brutto ko contro la Juventus.

Si attendono novità oggi alla ripresa degli allenamenti ma la sensazione è che si andrà avanti così, silenziosamente per gli ultimi 7 giorni della stagione. Poi, qualcuno parlerà, qualcun altro sbotterà, qualcun altro ancora andrà via. Con la speranza che quest’ultimo non sia il caso di Higuain, che in azzurro ha ancora tanto da dimostrare.

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