Prima rimpianto e poi rinnegato, Gabbiadini contro la Juventus per una sfida che sa di rivincita

Più gol che sorrisi. È anche questo Manolo Gabbiadini. Il classico carattere che si presume non possa collimare con una piazza come Napoli. L’antipersonaggio per eccellenza ma concreto da far paura. Ed è forse per questo che è entrato fin da subito nel cuore dei tifosi partenopei, nonostante non appartenga al filone dei calciatori esuberanti, eccessivi nelle esultanze i quali – diciamocelo – da Lavezzi a Reina hanno sempre avuto fortuna all’ombra del Vesuvio.

IMPATTO – L’ex Sampdoria invece fa parlare solo ed esclusivamente il campo. Impatto devastante il suo. Dopo alcune partite d’ambientamento, un trittico consecutivo da vero fuoriclasse contro Chievo, Udinese e Palermo nel mese di febbraio per la consacrazione in azzurro. Poi tanta continuità, al servizio della squadra e dell’allenatore. Impiegato in varie posizioni in attacco, Gabbiadini è sembrato poter garantire il giusto apporto a prescindere dal ruolo, rivelandosi un vero e proprio jolly nel mezzo a disposizione di Rafa Benitez.

IL VERO COLPO – Un ottimo inizio, dunque, ma soprattutto un rendimento costante, nonostante il posto da titolare sempre conteso, che l’hanno reso -senza timore di essere smentiti- il vero colpo di gennaio. Accolto con freddezza, non certo dai tifosi azzurri che a gennaio a Capodichino erano in più di mille, ma dall’opinione pubblica pallonara offuscata dai fumi milanesi che portarono alla ribalta Shaqiri e Cerci, considerati i veri pezzi pregiati della sessione invernale. I gol e le prestazioni hanno sconfessato una certezza che per molti non è mai stata tale. Colpo azzeccato da De Laurentiis, quindi, in previsione presente ma soprattutto futura.

JUVENTUS – Un futuro che appare a forti tinte azzurre, con l’attaccante bergamasco destinato a formare insieme a Lorenzo Insigne la colonna portante dell’attacco partenopeo e perché no anche della Nazionale. Ma prima c’è un presente fatto di un campionato ancora da concludere e senza dubbio da onorare. Un presente immediato fatto di Juventus. Un intreccio assolutamente non banale per Gabbiadini, sedotto ed abbandonato dalla Vecchia Signora che prima posò lo sguardo sul talento di Calcinate e poi voltò la faccia dall’altra parte, decidendo di puntare su altri prospetti. “Perché non abbiamo puntato su Gabbiadini? Ci serviva gente pronta”. Spiegava così la sua cessione l’ad bianconero Beppe Marotta, mossa non compresa pienamente dai alcuni tifosi della Juventus. Mentre altri su alcune pagine lanciavano la provocazione: “Se Gabbiadini da gennaio a maggio farà 5 gol con il Napoli, chiudiamo il nostro account”.

È palese che Manolo abbia dato una risposta ad entrambe le fazioni dimostrandosi un calciatore decisamente pronto e raggiungendo già il 4 marzo contro la Lazio in Coppa Italia la fantomatica quota 5 reti.

Domenica allo Juventus Stadium l’occasione definitiva per prendersi ancora una rivincita, la più importante, quella che potrebbe rappresentare per il Napoli un passo importante per la conquista della qualificazione in Champions League.

Antonio Allard (Twitter: @antonioallard1)

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