Tre punti nel nome del belga Mertens

Non c’è la necessità di trovare un valore alla sfida di stasera al già retrocesso Cesena. L’uscita ad un passo dalla finale di Europa League ed il vociare sul futuro del tecnico azzurro e della società creano un rumore di fondo continuo che disturba la concentrazione dei protagonisti e degli stessi spettatori appassionati.

Certo, le vittorie di Lazio e Roma non entusiasmano una rincorsa alla Champions che si gioca a colpi di sfide ma anche di scelte politiche, come evidente ormai. Serve quindi non perdere altro terreno in un momento determinante, con il morale sotto i tacchi e le orecchie alle sirene del mercato.

Horror Napoli show – Con lo spagnolo in tribuna per la nota squalifica dopo i fatti di Parma è Pecchia a sedere in panchina. Lo spettacolo che gli riservano i propri giocatori nei primi cinque minuti farebbe concorrenza all’ultimo film di Nightmare. Approccio come al solito impalpabile con il Cesena che colpisce dopo aver dato dopo appena cinque minuti un chiaro avvertimento agli azzurri. Defrel il marcatore, lasciato colpevolmente solo al limite dell’area il francese non sbaglia, beffando Andujar. Dove la copertura del centrocampo su quel pallone al limite dell’area? Dove la difesa, che esce stile lumaca per chiudere la conclusione? Preso lo schiaffo gli azzurri si destano per cinque minuti e ribaltano il risultato. Una sveglia precoce dopo una serata balorda; il Napoli si alza, pareggia con Mertens, raddoppia con Gabbiadini (su assist del solito belga) e poi sonnecchia annoiato nuovamente. Incredibile cosa sia capace di fare questa squadra (nel male). La bella addormentata azzurra non ha bisogno di un solo schiaffo per destarsi sul serio e così il Cesena (con il solito Defrel) colpisce ancora. Doppietta per il francese che ricorderà questa partita a lungo, souvenir da Napoli. Fischi assordanti alla scadere, nessuno può aver gradito.

Il belga tuttofare – Se Benitez avesse scelto di non schierare Mertens prima della partita la partita avrebbe preso forse pieghe differenti. Con i se e con i ma però non si scrive la storia e Benitez il belga l’ha mandato in campo, e come. Dries sfoggia forse la più bella prestazione della stagione, credendoci su ogni pallone, accelerando con scatti improvvisi e facendo ammattire il povero Volta, capitato dalle sue parti. Per fortuna dicevamo, perchè il belga segna anche il terzo gol azzurro dopo averlo creato dal nulla. Napoli che finalmente gioca a qualcosa che dà l’impressione di essere calcio, Pecchia nello spogliatoio si sarà fatto sentire. Azzurri che chiudono i romagnoli nella propria area e tentano di trovare la quarta segnatura che chiuderebbe i giochi. Troppe volte i partenopei si sono fatti recuperare e questa non ci sembra una buona occasione per ripetersi. Ci prova con un eurogoal l’ischitano Brienza in rovesciata, per poco Andujar non gliela concede. Si finisce con gli uomini di Pecchia (o si Benitez) che giochicchiano pericolosamente invece di assestare il colpo finale.

Antonio Picarelli

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