Per un attimo chiudiamo gli occhi e vediamo la Polonia. Napoli, ci porti?

Qualcuno dirà che va bene sì, ma è solo l’Europa League. Una competizione minore, con squadre scarse, che nel nostro campionato lotterebbero nei bassifondi della classifica. Come se fosse un termine di paragone decente. E allora vogliamo invertire totalmente il ragionamento: siamo il Napoli, nella nostra storia è la terza volta che giochiamo una semifinale europea, e se si va a Varsavia sarebbe la seconda in 89 anni a giocarsi una coppa europea. No, quest’Europa League, per il Napoli, è molto, molto importante. Noi vogliamo esultare alle 23, prendere d’assalto le compagnie aeree per prenotare il viaggio in Polonia. Lo vogliamo perchè Maradona è nel nostro cuore e ci rimarrà per sempre, ma i ricordi invecchiano e noi con loro: dai ragazzi, portateci a Varsavia, ora ci abbiamo preso gusto e non vogliamo fermarci. In barba a quelli che “è solo l’Europa League”. É solo l’Europa League un corno.

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO – I duri iniziano a giocare: stasera ce ne sarà bisogno, perchè il Dnipro è squadra tosta e quadrata, che avrà dalla sua parte 70 mila spettatori che di questa partita hanno fatto quasi un affare di stato. Benitez su tutti allora: è lui il leader di questa squadra, a lui il compito di trasmettere ai ragazzi quella tensione, quel brivido che deve attraversare la schiena degli uomini veri in queste serate. Poi Higuain: era sereno e concentrato ieri in conferenza stampa, un buon segnale per uno che in campo a volte si fa prendere dalla troppa foga. Pipita, stasera è anche la tua notte, quella per dimostrare ancora una volta il campione che sei. E ancora Hamsik, Insigne, Callejon, Gabbiadini (vedrai che festa ragazzo, se succede…), i guerrieri David Lopez e Gargano, e via via tutti quanti: stasera anche chi sarà in panchina, con il suo respiro, con la sua forza d’animo, con il suo atteggiamento potrà essere decisivo.

IL LABIRINTO – Quello da cui dovrà uscire il Napoli per spiccare il volo verso la Polonia, perchè se è vero, come è vero, che in quanto a valori tecnici non c’è partita, è anche vero che all’andata il Dnipro si è dimostrato belva da combattimento, che sa subire il colpo, o a tempo giusto schivarlo e a sua volta colpire. Non si scherza, non stasera, perchè noi vogliamo andare in Polonia, e uscire da quel “labirinto del vuoto” che proprio una scrittrice polacca, Urszula Zybura, ha teorizzato come uno dei grandi mali dell’umanità. Ci siamo ragazzi, ancora poche ore e sarà battaglia. Vae victis, il 27 maggio non vogliamo altri appuntamenti…

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

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