E’ molto meglio che il giorno dopo la sfida di Parma, tutti e proprio tutti, ritornino a parlare di calcio giocato, perché a spendere tempo sulle polemiche e sulle schifezze dette sia da una parte che dall’altra, ci perdono tutti. Analizziamo allora il risultato del campo, l’ennesima prova che dietro questa stagione del Napoli c’è e c’è stato un qualcosa di grande che non va.
Gli emiliani ieri hanno giocato con il carattere di una squadra che non ha più nulla da perdere, gli stessi attributi che nel tempo hanno portato a fermare Juve, Inter, Roma e tante altre squadre e gli stessi attributi che quest’anno spesso e volentieri sono mancati al Napoli. Parliamoci chiaro, se la formazione di Benitez è ancora in lotta per un piazzamento Champions, il merito o la colpa è tutto delle romane reduci da un doppio suicidio milanese.
Troppi i primi tempi regalati alle avversarie, troppe le fasi della partita in cui gli azzurri non sono presenti mentalmente sul campo. Verona, Palermo, Torino, Empoli e queste sono solo le ultime in ordine temporale, perché a voler fare l’elenco si perderebbe tantissimo tempo. Il Napoli pecca sempre di cattiveria in trasferta e si aggrappa spesso a futili polemiche, magari anche giustificate come giovedì, ma sempre futili. Con la Dnipro la stessa situazione. La partita andava chiusa prima, il 3 -0 c’era tutto e nessuno poteva negarlo. Il gol in fuorigioco a quel punto sarebbe stato inutile e pure inosservato.
Vada come vada in campionato ed Europa League, sicuramente dopo quest’anno non si può essere contenti della maturità di una rosa e di una squadra che non ha compiuto l’evoluzione prevista. Un gioco che spesso non esiste, unito ad una mentalità che raramente è stata imposta. Così non si va avanti e se dovesse arrivare il terzo posto o anche il secondo, la fortuna va ringraziata non una volta, ma cento volte…
G. Sgambati