Il “San Paolo” non perdona, Jorginho non incide ed esce tra i fischi dei tifosi

Tantissimi fischi e timidi sprazzi di applausi: così potrebbe riassumersi la serata di ieri di Jorginho, al cospetto del Milan. Il centrocampista italo brasiliano, dopo aver osservato un turno di riposo nella partita di giovedì contro l’Empoli, viene schierato nuovamente titolare al centro dello scacchiere di Rafa Benitez. Non è da nascondere che le aspettative nei suoi confronti erano tante, soprattutto in seguito all’ottima prestazione regalata nello scorso week end contro la Sampdoria. Il giocatore invece ha in gran parte deluso, palesandosi impreciso, impalpabile e poco prezioso per le geometrie della squadra.

Il numero 8 azzurro gioca un match al di sotto delle sue possibilità apparendo intimorito e sempre fuori dal gioco fino ad esasperare il San Paolo che gli riserva, ad ogni pallone sbagliato, una carica enorme di fischi; gli stessi che ad un tratto sembrano risvegliarlo dal torpore dei primi 40 minuti e che si trasformano in applausi quando si lancia in una corsa disperata e lotta per tenere in campo un pallone destinato a finire in rimessa laterale. I gesti degni di nota positiva, però, terminano lì così come la sua partita 10 minuti dopo il fischio d’inizio del secondo tempo sostituito da Gabbiadini, con l’ex doriano che cambia completamente il volto alla gara.

Nonostante ciò, Jorginho con molta probabilità è il centrocampista che meglio potrebbe svolgere il ruolo di regista puro all’interno della rosa del Napoli: ha un ottimo piede e gran visione di gioco e lo ha dimostrato negli anni trascorsi a Verona e a tratti anche in maglia azzurra. Purtroppo però quando viene chiamato in causa sente probabilmente il peso di dover dimostrare il suo valore e la paura di sbagliare lo porta a fare spesso giocate semplici e prevedibili anche avendo la mentalità per provare verticalizzazioni e lanci negli spazi che gioverebbero a tutta la manovra. Inoltre, un modulo non troppo congeniale con le sue caratteristiche ed un mancato totale ambientamento all’ombra del Vesuvio completano il mix, con prestazione discontinue e ricche di alti e bassi. Dopo essersi giocato alla grande il gettone contro la Samp, ieri un deciso passo indietro per il giovane centrocampista che dovrà continuare a lavorare per convincere la dirigenza partenopea a riscattarlo dall’Hellas Verona in estate.

Emanuele Catone
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