Benitez e Inzaghi, allenatori agli antipodi dal destino quasi segnato

Il maestro e l’esordiente. Quando Rafa Benitez intraprendeva la propria luminosa carriera da allenatore, dopo la gavetta alla guida delle giovanili del Real, nella non proprio esaltante esperienza al Real ValladolidFilippo Inzaghi esordiva in Serie A con la maglia del Parma. Il trampolino per Bergamo – sfumò proprio il passaggio al Napoli – dove si sarebbe consacrato tra i più devastanti e prolifici bomber del panorama italiano a cavallo tra la fine degli anni 90 e il nuovo millennio .

Sono trascorsi quasi vent’anni tra incroci velenosi e trionfi indimenticabili per entrambi, ed ora, per la seconda volta, i due si trovano di fronte da avversari sulla panchina. All’andata a San Siro fu 2-0 per i rossoneri, con i partenopei alle prese con uno dei, fin troppi, black out stagionali. Era il 14 dicembre, il Milan aveva ancora velleità di terzo posto, e gli azzurri da lì avrebbero risalito la china ponendo le basi del trionfo di Doha contro la Juventus.

A distanza di oltre quattro mesi arriva la gara di ritorno, e se da un lato i rossoneri hanno ormai abbandonato qualsiasi pretesa di classifica con un 2015 da incubo, il Napoli ha continuato a palesare in campionato quella discontinuità che tiene i partenopei distanti cinque lunghezze dal terzo posto della Roma,

Allenatori dal curriculum e dalla maturità radicalmente opposta, Rafa e Pippo, ma legati da un insolito destino, per entrambi, il posticipo di domani sera potrebbe essere l’ultimo Napoli-Milan. Benitez non ha ancora sciolto le proprie riserve ma un suo rinnovo sulla panchina azzurra ad oggi appare molto lontano, le distanze con il patron Aurelio De Laurentiis ancora marcate e l’indizio rappresentato dal dubbio incontro di oggi potrebbe rappresentare l’ennesima prova. Per Inzaghi le forche caudine di un Milan di transizione sono state letali ed una conferma dalle parti di Milanello sembra vera e propria utopia, lecito attendersi un rilancio su una panchina che dia meno pressioni. Due tecnici con la valigia in mano, quindi, pronti a dirigere una sfida che, storicamente, non ha mai lesinato spettacolo.

Edoardo Brancaccio

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