Tra campionato ed Europa League, alle porte un maggio di fuoco. Ma la spiaggia è più vicina

“Stiamo nuotando, ma dobbiamo arrivare vivi alla spiaggia”: tante volte negli ultimi mesi Rafa Benitez ha ripetuto questa frase. E se qualcosa per strada è stato perso – la finale di Coppa Italia era vicinissima – poco male: le grandi squadre devono imparare dai momenti bui e dalle sconfitte, il Napoli sta iniziando a farlo. E la spiaggia ora sembra più vicina.

IL GRAN FINALE – Da domenica prossima fino al 31 maggio è una corsa da vivere tutta d’un fiato. La Sampdoria al San Paolo, l’Empoli giovedì nel turno infrasettimanale, il Milan a Fuorigrotta. E poi ci si rituffa in Europa: il 7 maggio l’andata delle semifinali con il Dnipro, poi si va a Parma la domenica successiva; il ritorno con gli ucraini il 14 e ancora il Cesena in casa. Dopo il match con i romagnoli una settimana intera senza partite, anche questo un evento, prima del gran finale. Se i ragazzi di Benitez arrivano a Varsavia, pensate un po’: 24 maggio (ma è probabile l’anticipo al 23) Juventus-Napoli; 27 maggio finale di Europa League; 31 maggio Lazio al San Paolo per chiudere i giochi in campionato.

ROTAZIONI – Di certo il Napoli giocherà, da qui alla fine, nove partite: sette di campionato e due di Europa League, sperando diventino tre. Per forza di cose allora Rafa Benitez dovrà continuare a ruotare i giocatori a disposizione, esattamente come fatto finora. Dal punto di vista atletico la squadra è una costante: non tocca picchi estremamente positivi, ma nemmeno attraversa momenti di fiacchezza. Questa è la strategia di chi sa come amministrare una squadra che gioca 60 partite l’anno, ed ha l’esperienza per poterle affrontare. Poi è chiaro, il pallone è rotondo e tutto può succedere, nel bene e nel male. Ma il Napoli, ora almeno, sa come si fa. E inizia a intravedere la spiaggia…

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

 

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