Le pagelle di Napoli-Wolfsburg: gli azzurri partono in folle ma archiviano la pratica Wolfsburg. Semifinale raggiunta

Andujar 6,5: Incolpevole sulle due reti tedesche. Ai nastri di partenza dell’incontro è subito chiamato ad un balzo felino sull’inserimento di Perisic. Dispensa fermezza al reparto in uscita e con una serie di interventi reattivi e sicuri, tra cui spicca un riflesso su Bendtner allo scadere del primo tempo

Mesto 5,5: In grave affanno per larghi tratti della gara sulle percussioni di un Perisic in palla. Riesce a riemergere alla distanza provando a prendere le misure all’ala croata ma la serata è contraddistinta da una netta difficoltà, come dimostrato dal goal del 2-2 dove Perisic scappa via all’esterno di Monopoli battendo Andujar.

(Dall’81’ Henrique: sv)

Albiol 6,5: Tiene bene le redini della retroguardia togliendo le castagne dal fuoco in svariate occasioni nei primi 45′ di gioco, decisivo sulla proiezione a colpo sicuro di Guilavogui. Concentrato e attento, ancora una prestazione positiva.

Britos 6,5: Spesso chiamato a raddoppiare e tenere a bada la spinta di Caligiuri sull’out mancino, non ne risente, anzi si esalta. Ci mette lo spartito fatto di interventi decisi e puntuali a cui ha abituato con le sue ultime convincenti prestazioni.

Ghoulam 5,5: Caligiuri nel primo tempo si rivela un avversario più ostico di quanto la sfida d’andata avesse fatto intravedere, sulla fascia sinistra ne nasce una contesa dalla quale non sempre l’algerino riesce ad emergere vincitore. Meglio quando riesce a spingersi in avanti, da un suo invito preciso per Higuain nasce l’unica occasione azzurra nella prima frazione di gara.

Inler 5,5: Per un tempo è l’ombra del giocatore recuperato ad ottimi livelli intravisto nelle ultime uscite. Macchinoso e poco preciso in impostazione, troppo lezioso a metà campo, molti i palloni sprecati. Note stonate che non mutano nella fase di non possesso, dove spesso è in ritardo e non riesce ad incidere a dovere da schermo a metà campo. Cresce nella ripresa con il calare del pressing tedesco, correggendo le misure e impostando con maggiore costrutto

David Lopez 5.5: In più di un’occasione viene preso in mezzo dal forcing di Luiz Gustavo e Guilavogui, prova a contenere tenendo la posizione ed esprimendosi in alcune di chiusure degne di nota a spezzare l’azione avversaria. Perde la marcatura di Klose sul 2-1.

Mertens 6,5: Un primo tempo sotto tono, senza riuscire a imprimere il suo timbro fatto di arrembante imprevidibilità sulla sinistra, troppo chiuso nella morsa dei giocatori di Hecking tutta pressing alto e anticipi. Nella seconda frazione di gara la musica cambia, eccome, e il folletto di Leuven parte subito in quarta sgretolando le certezze della retroguardia avversaria con cambi di passo e invitanti filtranti per i compagni di reparto. Al 65′ sigilla la qualificazione azzurra sfruttando a dovere, in due tempi, una magnifica azione corale targata Higuain-Insigne.

Hamsik 5,5: Non incide come vorrebbe, trascorre il primo tempo a cercare la posizione, alla ricerca di varchi tra le linee della difesa di Hecking che però non lascia spiragli. Meglio nel quarto d’ora del secondo tempo a sua disposizione dove prova a dare maggiore respiro alle trame offensive.

(Dal 59′ Insigne 6,5: 
Gli bastano tre minuti per trovare subito Callejon con una giocata in verticale. Ogni giocata del numero 24 azzurro dà l’impressione di poter colpire al cuore la difesa del Wolfsburg. Il destro tagliato sul secondo palo a cercare Higuain nell’azione del momentaneo 2-0 è ormai un marchio di fabbrica, inconfondibile. Si conferma una freccia affilatissima nella faretra di Benitez.)

Callejon 6,5: Trascorre un tempo a supportare un Mesto in netta difficoltà nel contenere Perisic, non fa mancare il solito contributo di tanta corsa e chilometri macinati. Al 49′ arriva la prima occasione propizia ed è freddo nel battere Benaglio e incanalare definitivamente la doppia sfida. Terzo goal in quattro partite per il ritrovato numero 7 partenopeo. Prima realizzazione in Europa

Higuain 7: Fa a sportellate per un tempo, scalando a più riprese di venti metri per foraggiare l’ingolfata manovra azzurra. Il primo squillo al 43′ con un mancino di prima intenzione ad arrecare più di un brivido a Benaglio. Nella ripresa si veste da suggeritore innescando prima il vantaggio di Callejon con un cambio di gioco perfetto, per poi chiudere con un assist al bacio per il raddoppio di Mertens a coronare un’intuizione sublime di Insigne.

(Dal 67′ Zapata:sv)

Edoardo Brancaccio

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