Vittoria sonante contro la viola per scacciare la crisi e trovare l’identità persa

Sono trascorsi solo quattro giorni dalla sfida di Coppa Italia contro la Lazio. Quattro giorni di patimenti, nervosismo, accuse più o meno velate e critiche feroci. Sembra trascorso un mese dalla sfida persa per mano di Lulic e Felipe Anderson. Si è discusso tanto e favoleggiato sul futuro del Napoli, in panchina come in campo. Equilibrio questo sconosciuto per una città che vive di calcio e palpita per i colori azzurri.

Giorni di ritiro per la compagine di Rafa Benitez, dopo la decisione presa dal presidente De Laurentiis e mal digerita (sembra) dal tecnico e parte del gruppo. Dimissioni e scenari futuri immaginati, dimenticando che c’è ancora un campionato da portare a termine ed un percorso in Europa da onorare.

Fiorentina di scena al San Paolo in un pomeriggio domenicale che ha il sapore del vecchio calcio. Viola che vengono come gli azzurri da una brutta battuta d’arresto in Coppa dopo la sconfitta contro la Juventus al Franchi. Montella ha da pensare anche alla prossima sfida di Europa così come il collega spagnolo in un percorso parallelo che entrambi sperano di terminare a Varsavia.

Doppio vantaggio….?? – Benitez sceglie Gabbiadini e manda in panchina ancora Hamsik. Strinic sulla fascia sinistra a far rifiatare Ghoulam, Mertens e Callejon a chiudere il terzetto alle spalle di Higuain chiamato ad interrompere il suo digiuno. Napoli compassato nei primi istanti del match ma che acquista sicurezza con il passare dei minuti. Azzurri vicini al gol al minuto otto dopo una bella combinazione sulla sinistra tra Strinic e Mertens; deviazione di Basanta sul cross del belga che per poco non finisce nella porta difesa da Neto. Il belga è proprio l’uomo più pericoloso; salta spesso l’uomo e crea la superiorità numerica. Dai suoi piedi la conclusione che sblocca il risultato al minuto ventitré. Splendida la battuta da fuori area a finalizzare una bella ripartenza azzurra. Palla spedita sul palo più lontano, non accenna all’intervento Neto. Significativa la corsa di tutta la squadra verso la panchina, c’è unione d’intenti.

Azzurri che meritano il vantaggio e di lì a poco meriterebbero anche il raddoppio. E’ il suo uomo più rappresentativo, quel Gonzalo Higuain che tenta di abbattere la porta viola. L’intento è evidente non così il risultato. Palla che ha completamente varcato la linea di porta dopo aver battuto sulla traversa senza che la quaterna arbitrale convalidi. Primo tempo tutto azzurro seppur nel finale la viola faccia capolino più volte impensierendo la retroguardia azzurra. Esce marcato ad uomo Higuain dallo staff azzurro per evitare parole di troppo a Damato & Co.

Finalmente Napoli – Montella cerca il bandalo della matassa in panchina. L’aeroplanino manda in campo Gomez in luogo di Vargas. Viola che nel primo tempo spesso davano l’impressione di mancare del punto di riferimento lì davanti. Prova a risolvere il tecnico natio di Pomigliano d’Arco lanciando più tardi nella sfida anche Joaquin per Vargas. Napoli che appare in controllo del match seppur il primo caldo inizi a farsi sentire e la squadra toscana non sia per nulla un facile cliente. Prova a mischiare le carte anche Benitez tirando fuori dalla mischia Gabbiadini (apparso un po’ spento) e lanciando il capitano Hamsik. Sfida che viaggia in equilibrio seppur la Fiorentina alzi lentamente il baricentro provando a pressare la squadra partenopea. Ha l’occasione per chiudere il match Higuain al ventunesimo; erroraccio di Savic che spiana la strada  al centravanti argentino che invece di tentare la conclusione prova la finta su Neto in uscita, rimane in piedi l’estremo difensore che non abbocca. L’errore di Gonzalo potrebbe pesare come un macigno ma a togliere le castagne dal fuoco ci pensa il capitano. Assist al bacio di Callejon che trova Hamsik solo davanti a Neto. Colpo in controtempo per il centrocampista slovacco che finalmente raddoppia.

Esce tra gli applausi Higuain quando è richiamato in panchina da Benitez per far posto ad Insigne. Azzurri che finalmente giocano in scioltezza e con la giusta tranquillità. La riprova di una legge non scritta, poi al minuto ottantnove,  torna Insigne torna al gol Callejon.  Lo scugnizzo napoletano manda in gol lo spagnolo al decimo centro stagionale. Torna a vincere il Napoli, con un risultato tondo a zittire tutto e tutti, a rimarcare che non tutto qui era da buttare ma non per questo ora tutto è d’oro zecchino.

Antonio Picarelli

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