Un pareggio al sapore di sconfitta in una serata inverosimile

Partenopei contro Orobici. Bergamaschi di scena al San Paolo per la sfida valevole per la 28esima giornata del campionato italiano di Serie A.

Napoli che ha l’assoluto dovere di riprendere a camminare in campionato. Due sconfitte ed un pareggio nelle ultime uscite non sono ruolino di marcia consono per un squadra che vuole ambire alle postazioni Champions. Torino, Inter e Verona le ultime uscite poco gradevoli per i tifosi azzurri.

Atalanta con la novità Reja in panchina e gli ex sempre pericolosi Cigarini e Denis. Il neo tecnico bergamasco nonché ex-Napoli ha saputo registrare la difesa nerazzurra che non prende gol da due partite.

Equilibrio assoluto – Tutto come dopo il fischio iniziale. Squadre che stentano a superarsi, attacchi sterili, manovre involute che ristagnano a centrocampo. Eppure il Napoli era partito bene con fervore agonistico e costringendo i bergamaschi nella propria area. Orobici in difficoltà, rintanati e forse sorpresi dall’inizio dei partenopei. Si veste da difensore Denis sul colpo di testa di Britos, ormai destinato a finire in fondo al sacco. L’ex spazza sulla linea un pallone che Sportiello ormai non avrebbe più catturato. Gli uomini di Benitez sono però un fuoco di paglia e si spengono dopo la fiammata iniziale. Bergamaschi che alzano il baricentro e prendono le misure ai partenopei con il passare dei minuti. Per poco non ci scappa anche la frittata alla prima occasione; è Gomez che si divora forse la più ghiotta occasione del primo tempo a due passi da Andujar ed in sospetto fuorigioco. Gli azzurri involvono con il passare dei minuti e vivono di fiammate e conclusioni dalla distanza. Tra i più pericolosi, Gabbiadini (su punizione, respinta con qualche affanno da Sportiello) e qualche cross che crea problemi alla difesa nerazzurra. Poco, davvero poco quando Roma e Lazio vincono sui rispettivi campi.

Inverosimile – Se l’obiettivo era la Champions diretta o indiretta che fosse, oggi gli azzurri hanno decisamente messo un tassello indispensabile per non raggiungerla. Pareggio al San Paolo contro una squadra che lotta per la salvezza. Per fortuna ci pensa Duvan a togliere le castagne dal fuoco e racimolare un punto che sa di sconfitta. Secondo tempo che si annuncia infuocato o forse i tifosi vorrebbero così. Napoli che in questo non assomiglia ai propri tifosi, giro palla continuo e poche verticalizzazioni. Gli uomini di Benitez si erano comunque resi pericolosi in più di un’occasione. Orobici arcigni pur rimasti in dieci uomini per l’espulsione di Gomez. Di altissimo livello la prestazione di Sportiello che si erge a protagonista; prima respinge una conclusione a botta sicura di Higuain poi è fortunato sulla conclusione di fino di De Guzman che trova il palo infine ringrazia Cigarini che gli si sostituisce come Denis sulla linea. Una partita non bella quella degli azzurri sino al minuto settantadue quando a rompere gli equilibri ci pensa l’arbitro Calvarese.  Colpevolmente lontano dall’azione non vede il chiaro fallo di Pinilla su Henrique. L’attaccante cileno si invola e trova il vantaggio. Furiosa la panchina azzurra, si stenta a commentare. I partenopei colpiti sbuffano come un toro ferito. Il pareggio arriva sull’ennesimo cross splendidamente finalizzato da Duvan nel caos totale. Perso completamente il controllo, l’arbitro alza cartellini alla rinfusa senza reali motivazioni.

Resta il sapore di una mezza sconfitta, il sapore di qualcosa che sfugga di mano minuto dopo minuto. Resta il sapore di una beffa partorita sul campo ma che ha radici forse ben più profonde.

Antonio Picarelli

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