Le tre risposte di Verona-Napoli, prosegue il mal di trasferta e gli azzurri riscoprono la crisi

Ancora un passo falso, ancora in trasferta. Il Napoli a Verona si dimentica di giocare da grande e ne esce con le ossa rotte, alimentando quella che ora appare una vera e propria crisi di risultati. Un Toni rinvigorito e ringiovanito dalla difesa partenopea regala ai rivali veronesi l’unica – e forse più grande – soddisfazione dell’anno. Per la squadra di Benitez ora arrivano giorni in salita in cui preparare la campagna di Russia. In gioco non c’è solo la qualificazione ai quarti di Europa League, ma l’intero futuro. Ecco gli spunti della gara di ieri.

Il Napoli, dopo la partita di ieri ha fallito la missione secondo posto?

Probabilmente sì e se ritornerà a lottare per il secondo gradino sarà soltanto per demerito delle rivali. La situazione ora è davvero critica, anche e soprattutto perché a parlare non sono più tanto i numeri, quanto le prestazioni che si vedono sul campo di gioco. I 4 punti nelle ultime 5 gare non sono nulla rispetto al modo con cui il Napoli ha affrontato queste partite, specialmente quelle in trasferta. Contro Palermo, Torino e Verona gli azzurri non sono mai stati in grado di esprimersi, anzi hanno completamente subito il gioco degli avversari, segno di poca personalità fuori i confini di casa. Ancora più rabbiosa è l’analisi della partita contro l’Inter, altri due punti buttati via. La questione non sta tanto nel cercare di capire perché i partenopei non hanno saputo approfittare del tracollo della Roma. Il problema in questo momento è tra le mura amiche di Castel Volturno.

Le cause del tracollo sono da imputare ai giocatori o al tecnico?

Soprattutto ai giocatori. La crisi in campionato è arrivata nel momento topico della stagione, quando si scende in campo per quel limite sottile del successo e del fallimento. Gli obiettivi vanno conquistati tra febbraio e marzo e fino ad ora, la campagna tardo invernale di Benitez è più che insufficiente. Non è un caso che il calo sia arrivato alla ripresa dell’Europa League, un sintomo forse che la rosa non riesce a sopportare lo stress e la fatica del triplo impegno settimanale. La verità è che ci sono giocatori di cui non si può mai fare a meno – in questo momento Higuain e Gabbiadini su tutti  – e poi ci sono tanti altri che non sono in grado di tener fede al peso e alla storia della maglia azzurra. I vari David Lopez, Ghoulam, Britos, ma anche Mertens infatti, si stanno rivelando elementi poco affidabili e poco continui.

L’Europa e la Russia alle porte. Partita decisiva della stagione?

La trasferta di Mosca segna un altro punto cruciale dell’anno, una gara da non sbagliare assolutamente. Forti del 3-1 dell’andata, il Napoli può affrontare la Dinamo Mosca con la calma di chi è in vantaggio, ma questa calma non deve trasformarsi in pigrizia, perché con un replay della prestazione di ieri gli azzurri sarebbero fuori. In attesa di aspettare i verdetti della Fiorentina e soprattutto della Lazio, l’Europa League deve diventare un vero obiettivo. Il discorso terzo posto – assurdo a dirsi tre settimane fa – si sta complicando e se c’è un traguardo da non fallire è la qualificazione in Champions. In qualsiasi modo, i partenopei dovranno figurare tra le partecipanti della massima competizione europea l’anno prossimo. Il rischio di star fuori non deve nemmeno essere calcolato, perché senza Champions, cade tutto.

Gennaro Sgambati
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