È un Benitez totalmente immerso nell’azzurro: nessun volo a Liverpool per l’ultimo dell’anno. Risvolto che in pochi hanno sottolineato…

Rafael Benítez Maudes è il nuovo allenatore del Napoli. 27 maggio 2013, contratto biennale per il tecnico nato a Madrid e venuto dall’Inghilterra. Fresco campione in Europa League con il suo Chelsea, dopo aver vinto con Valencia e Liverpool. Non ci si può nascondere dietro ad un dito, il Napoli nella sua storia non ha mai avuto un mister del carisma e dell’importanza dello spagnolo. Allenatore vincente che ha, in questi due anni, regalato ai tifosi azzurri già due coppe da esibire in bacheca. In meno di due anni il suo Napoli, rivoltato come un calzino negli uomini e nella mentalità, è riuscito a far parlare di sé praticando un gioco offensivo e spettacolare.

Non sono state tutte rose e fiore in questi mesi partenopei. Accolto come l’uomo che avrebbe fatto fare il definitivo salto di qualità agli azzurri, la critica non ha disdegnato attacchi feroci quando il suo giocattolo stentava a girare ed a trovare la giusta continuità. Attacchi spesso proveniente da dentro, critiche feroci sbucate da dietro l’angolo non appena il Napoli aveva un colpo a vuoto.

Piazza particolare quella azzurra, capace di entusiasmarsi e deprimersi a distanza di poche ore e per un singolo risultato. Predica serenità Rafa anche quando siede in panchina e la partita va per il peggio. Ostenta sicurezza dietro all’atteggiamento pacato. Distribuisce bacchettate quando c’è necessità e la situazione rischia di sfuggire di mano.

Tutti uniti, spalla a spalla per continuare a vincere. Ancora una volta ed anche in occasione degli auguri di fine anno, il tecnico madrileno non ha disdegnato stilettate ai suoi detrattori. Accusato anche di non aver avuto a cuore le sorti della sua squadra quando durante la sosta nelle prime giornate di campionato volò a Liverpool dalla sua famiglia per qualche giorno.

Qualcuno fu pronto a sottolineare l’assenza del tecnico per qualche giorno, paventando magari l’ipotesi di un suo addio a fine stagione. Davvero in pochi hanno sottolineato come il tecnico abbia invece trascorso l’ultimo dell’anno ed il primo giorno del 2015 a Castel Volturno in compagnia della famiglia e pronto per le nuove battaglie da condottiero del suo Napoli.

Equilibrio, serve un briciolo di equilibrio ed obiettività nel giudicare le prestazioni dei giocatori ma soprattutto nel dare giudizi su un professionista serio che ha sempre dimostrato di tenere alla causa azzurra.

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