Napoli-Cagliari, storia di una rivalità storica e mai sopita

Tutti sono a conoscenza della rivalità tra le tifoserie di Napoli e Cagliari, ma pochi conoscono i reali motivi che hanno scatenato questo astio, questi malumori tra le due compagini.

LA SCINTILLA La causa di questi dissapori sembra essere datata stagione calcistica 1992 quando il bomber uruguaiano Daniel Fonseca si trasferì dal Cagliari al Napoli. Il suo addio fu visto come un tradimento ed i cagliaritani non glielo perdonarono. Nello stesso anno Fonseca fu strapazzato, subissato di fischi al Sant’Elia, e l’anno successivo, proprio in terra isolana, riuscì ad ottenere la sua vendetta personale realizzando i due gol decisivi nella vittoria degli azzurri per 2-0 sul Cagliari; resterà nella storia il famoso “gesto dell’ombrello” che l’uruguagio inflisse ai supporter di casa dopo la realizzazione della seconda rete. Ciò inasprì gravemente i rapporti tra le due tifoserie.

SAN PAOLO NEMICO. Le tensioni crebbero successivamente durante la stagione calcistica 1996-1997 quando allo stadio “San Paolo” andò in scena un drammatico spareggio salvezza tra il Cagliari ed il Piacenza. Gli isolani furono accompagnati da circa 20 mila supporters, mentre quasi tutto il resto dell’impianto si schierò insieme alle poche migliaia di tifosi piacentini. I napoletani appoggiarono il Piacenza perchè era allenato allora da Bortolo Mutti, tecnico che sarebbe diventato l’anno successivo allenatore proprio del club all’ombra del Vesuvio. Il campo sarebbe dovuto essere neutro, ma in realtà l’appoggio partenopeo al Piacenza diede un appoggio decisivo agli emiliani che sembrarono giocare in casa; il vantaggio venne sfruttato al meglio da questi ultimi che sconfissero il Cagliari per 3-1 conquistando la permanenza nella massima serie, condannando i sardi agli inferi della cadetteria.

I GIORNI NOSTRI Ultimi episodi in ordine di tempo sono la famosa pallonata di Lavezzi inflitta ad Allegri nel 2009, ed il gol vittoria sempre del Pocho all’ultimo secondo al Sant’Elia l’anno successivo. La vendetta dei sardi in campo non è stata da meno: insulti al Sant’Elia a giornalisti e tifosi azzurri, un rocambolesco pareggio raggiunto a Fuorigrotta e tante emozioni. Quelle di domani sono ancora da scrivere ma che sia soltanto una bella festa di sport e calcio.

Andrea Indovino

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