Il Napoli di Benitez non è mai domo. Altri cinque e Verona al tappeto

Una di quelle partite di fine stagione. La partita di fine stagione. Una partita che non è mai priva di significato per l’antica rivalità tra le tifoserie. Napoli-Verona, stadio San Paolo di Napoli, 18 maggio 2014. Una delle sorprese del campionato il Verona di Mandorlini. Neo promossa quest’anno, viene a fare la passerella a Fuorigrotta per l’ultima partita della stagione, una stagione niente male per i veneti.

San Paolo chiuso per i noti avvenimenti dell’Olimpico. Un San Paolo poi riaperto per i diecimila bambini delle scuole partenopee a festeggiare la Coppa Italia, ancora una volta. Diecimila bambini assiepati sugli spalti a gridare per i propri beniamini, come dovrebbe sempre essere uno stadio.

È una serata particolare per tanti azzurri. Molti solcheranno per l’ultima volta il prato del San Paolo con la maglia azzurra indosso. Storie di mercato, storie di calcio. 

COME UN PUGILE ALL’ANGOLO – Verona che non si attende la furia che li investe nei primi minuti. Napoli schierato con una formazione inedita, ed è forse anche per questo che i veneti rimangono storditi dalle trame di gioco azzurre. Esordisce dal primo minuto tra i pali Toni Doblas, viene riproposto Duvan. La squadra di Mandorlini sembra un pugile all’angolo. Napoli che accelera e sgomma a ripetizione, Callejon, Mertens ed Insigne sembrano imprendibili. Il colosso colombiano non è da meno, a fare da sponda per le triangolazioni palla a terra. I difensori del Verona ci capiscono poco, o niente. Minuto numero cinque ed è subito Napoli in vantaggio. Il centesimo gol azzurro della stagione è dello spagnolo venuto da Madrid. Josè Maria Callejon al quindicesimo gol in campionato su perfetta imbeccata di Mertens. Passano appena otto minuti ed il Napoli serve la seconda portata. Dries Mertens si veste ancora da cameriere ad apparecchiare per Duvan. Il colombiano si gira in area e piazza la palla a fil di palo. Il pugile veneto non ha la tecnica e la forza di uscire dall’angolo. Il Napoli non ha la voglia di fermarsi. Al venticinquesimo arriva la terza portata, servita con una certo stile. Triangolazione lunga tra Jorginho e Callejon, palla di prima al centro per Duvan, a finalizzare ancora una volta da due passi. Seconda doppietta per il colombiano alla sua prima stagione azzurra in Serie A. L’ennesimo “pacco” della premiata ditta Bigon-Dela. Il Verona è veramente poca cosa, ma è anche normale così. Un paio di tiri verso Doblas che fa bella mostra di sé. Finisce la prima frazione con la consapevolezza che forse questi diecimila bimbi fanno più casino delle curve intere.

ANDAMENTO LENTO – Napoli che si ripresenta in campo senza lo spagnolo Callejon. Benitez pensa bene di mettere in mostra i gioielli azzurri e lancia nella mischia Radosevic spostando Dzemaili più avanzato. Partita che diventa sonnolenta con il Verona che prova a spingere quasi come se l’avesse prescritto il medico di famiglia, senza convinzione. Dopo un’ora di gioco anche l’altro colombiano azzurro fa il suo ingresso in campo e Zuniga prende il posto di Dzemaili. Pochi minuti ancora ed è nuovamente il Napoli ad andare in gol. Due assist ed un gol per Dries Mertens. Senza pietà il folletto fiammingo sul retropassaggio del giovanissimo Albertazzi, tocca il suo primo pallone e concede il gol al belga. Decima segnatura per lui. Quando Zuniga devia la punizione di Iturbe alle spalle di Doblas i diecimila bimbi azzurri non ci avranno fatto neanche caso, intenti com’erano a suonare le trombette che ricordano lontanamente le vuvuzela sudafricane. Ma il Napoli non è sazio e continua ad attaccare alla ricerca della manita. Ci pensa ancora lui, a siglare il suo undicesimo gol, Mertens. Gran tiro da fuori area del belga a spegnersi nell’angolo basso alla sinistra dell’incolpevole portiere veronese. Il resto è accademia, con il Napoli che sgomma mai domo e continua ad andare vicino alla segnatura, prima con Zuniga, poi con Maggio. C’è tempo per far esordire anche Lasicki, giovane promessa della primavera azzurra.

Napoli terzo, Napoli vincitore della Coppa Italia, Napoli ai preliminari di Champions League, centoquattro gol segnati e stessi punti dello scorso anno con una Champions giocata ad ottimi livelli. Questo è il punto di partenza, questo è il momento per investire ancora, per crederci, per premere sull’acceleratore alla ricerca di traguardi più prestigiosi. Sappiamo che la dirigenza non ci deluderà, sappiamo che la squadra suderà sempre la maglia, sappiamo che ci attendono giorni migliori, se possibile.

Antonio Picarelli

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