La Procura di Roma indaga sugli striscioni dell’Olimpico

Sugli striscioni esposti domenica in curva sud all’Olimpico adesso indaga la procura di Roma. Le scritte, che inneggiavano a Daniele De Santis, in carcere per il tentato omicidio del tifoso napoletano Ciro Esposito, e insultavano i partenopei, saranno oggetto di un’informativa della Digos, attesa dai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio. Quegli slogan, per gli inquirenti, dimostrano che una frangia di ultrà, politicamente connotata, sostiene e approva le azioni violente e conferma l’ipotesi che al momento dell’azione contro i pullman azzurri, prima della partita Napoli-Fiorentina, De Santis non fosse solo. Anche le scritte apparse sui muri sono oggetto di accertamenti. L’ipotesi che l’azione contro i tifosi napoletani avesse una matrice politica è stata subito chiara agli inquirenti. Tanto che al pm Antonino Di Maio, di turno il 3 maggio, è stato affiancato il sostituto Eugenio Albamonte, del gruppo di magistrati che si occupano dei reati di matrice politica. Lo striscione «Forza Daniele», esposto domenica in curva sud, del resto, terminava con un punto esclamativo che sembrava un’ascia, rinviando chiaramente ai simboli dell’estrema destra. La Digos dovrebbe consegnare nelle prossime i nomi dei tifosi che esponevano quegli striscioni. E non è escluso che nell’informativa siano contenuti elementi anche sulle scritte apparse sui muri del Portuense e di via di Donna Olimpia, a Monteverde, anche queste a favore di De Santis: «Daniele Libero», «Roma difende Roma», ma anche contro il giovane tifoso napoletano ferito, «Ciro Boom». Sempre sui muri è comparso anche un «10 100 1000 Raciti», inneggiando alla morte dell’agente ucciso davanti lo stadio di Catania nel 2007. Slogan di chiara matrice politica, corredati da croci celtiche.

Intanto, gli avvocati di Daniele De Santis, Tommaso Politi e Michele D’Urso, hanno chiesto ai pm di svolgere un incidente probatorio per cristallizzare le prove in vista di un eventuale processo. I legali hanno presentato un’istanza perché il gip Giacomo Ebner svolga accertamenti irripetibili sull’arma che ha ferito Ciro Esposito e altri due supporter azzurri: analisi sulle impronte, su eventuali tracce biologiche e di polvere da sparo e sulla provenienza della 7,65, con matricola abrasa. L’iniziativa della difesa sospende l’avvio degli esami già disposti dalla procura che non saranno così depositati al Tribunale delle Libertà al quale i legali chiedono la scarcerazione di De Santis. In procura, intanto, sono attese dalla Questura le relazioni su quanto avvenuto il 3 maggio, all’interno dello stadio, quando la partita era stata bloccata, per gli incidenti avvenuti nel pomeriggio, e l’intervento di Gennaro De Tommaso ha placato la curva consentendo il fischio d’inizio. Per la cosiddetta trattativa il nome di Genny ’a carogna potrebbe finire sul registro degli indagati con l’ipotesi di violenza privata.

FONTE Il Mattino

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