L’editoriale di Alessia Bartiromo: “Il campionato sta finendo ed un anno se ne va..sto diventando grande, lo sai che non mi va!”

Ero partita in quarta, pensando: stasera si parla di Tosel. Dell’ennesima ingiustizia che porta la sua firma, dell’ennesima provocazione ai danni di un popolo, di una squadra e di una città costantemente infangata e mai tutelata da niente e da nessuno. Parlerò ancora una volta di Ciro, di quanto stia lottando con tutte le sue forze, di quante persone gli stiano dimostrando solidarietà e la propria vicinanza, per quanto possa contare. Della signora Esposito, di una dolcezza incredibile ma al contempo forte come una roccia, della fidanzata di Ciro che fa bene a non perdonare chi ha sparato, di un calcio che a lunghi tratti non mi appartiene proprio più. Ecco, lo sapevo, ci sono ricaduta. Mi sono ritrovata risucchiata nel vortice del #difendiamonapoli. Ovvio, è la città che amo, dove sono nata, anche se ormai abito da decenni altrove, seppur non troppo lontano. Vorrei ancora parlare degli stadi, di una giustizia poco meritocratica e fatta seguendo la legge dei due pesi e due misure, partendo dal Palazzo fino alla Nazionale di Prandelli. Ma sono cose dette e ridette, delle quali ognuno ha una sua opinione personale, spesso condivisibile, altre volte meno. Ma non solo.

In questo turbinio di emozioni, un pensiero ha sfiorato la mia mente: è l’ultimo editoriale prima della fina del campionato, è doveroso sottolineare quanto di ottimo fatto in questi nove mesi. Non nascondiamoci: l’ultima giornata di serie A è un piccolo dramma per ognuno di noi, un po’ come la fine delle vacanze estive, la domenica prima del lunedì. Insomma, le nostre vite si apprestano a diventare monotone e monogame, fatte di famiglia, lavoro, amici ed un’asfissiante quotidianità. E’ vero, ci sono i Mondiali ma il Brasile mischia troppo le carte su una tavola di ricca ipocrisia: giocatori che fino a cinque minuti prima si odiavano si ritrovano sorridenti e gaudenti alla ricerca della Coppa dorata. No, non ce la posso fare.

Guarderò l’Italia ma forse più per noia: sono una nottambula, le partite all’ombra della luna mi affascinano ancora di più. Ma vi assicuro che la mia attenzione sarà tutta per Argentina, Belgio, Brasile, Spagna e tutti i paesi che ospitano all’interno della loro rosa un calciatore del Napoli. Sono loro la mia Nazionale, batte lì il cuore di milioni di tifosi partenopei: tutto il resto sarà sottoposto ai miei ed ai loro occhi come conoscenza personale, ancor di più in ottica mercato. Con la fine del campionato e dei Mondiali arriva anche il mio compleanno, insieme alla consapevolezza che un altro anno è passato. Mi appresterò a spegnere le candeline qualche giorno dopo quelle di capitan Hamsik (…pochine in più delle sue…) ma sul mio viso ci sarà comunque un sorriso: quello di chi sa che la prossima stagione sarà ancor più trionfante. Ne sono sicurissima. Ma ne parleremo a tempo debito.

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