Cos’è il calcio?

pallone-sgonfioAccade, a volte, che per definire qualcosa o qualcuno, o semplicemente per ritagliarsi come identità tra mille, l’operazione logica messa in campo non sia l’affermazione positiva, ossia una narrazione sequenziale di ciò che si crede si sia, ma una logica capovolta, tipo S.Pietro crocefisso al Vaticano, e l’uomo allora prende a raccontarsi per negazioni. Così la definizione prende corpo per sottrazioni, e il ritratto che emerge dal tratto della parola è una non definizione che definisce.

Così, utilizzando questa tecnica analfabeta che sfugge alla complessità della disperazione del dirsi, dirò cos’è il calcio. Non chiedetemi perchè a quest’ora e in questo giorno m’imbatta in un tema così generale e così frequentato; vi risponderei che ho voglia di uno scontro, di un urto, di sentire un po’ di carne sudata che annuncia la vita e nello stesso tempo il suo tramonto.

Allore che cosa si fosse queste calciare?
Queste calcistico non è un morboso da indurre in tentazione operative, non è nemmene il 45 stampate sul gengivo del tamarre di turnanza che fa l’occhieggie sconciato alla guagliona. Non è l’estremismo del pistolo in uso ai pusillanimi che non sparane e sferrane il formate anatomico sul nuco del passante sfortunate. Il calciume non è un salume nè un’ovalizzante forma di geometrismo formaggiero. Non è un sostanzo che raddrizza l’ossume del Sandrelli che si batte il cianco come Tony Esposito. Il calcestruzzo non è un pallo finito nella morsa degli strozzini; c’è da dire che non va sui maccheroni nè si fa accompagnanza agli equini. Il fotteballe non è una mala parola, è solo un diverse mode di vivere la sessualità. La pelota non è il cranie luccicanza degli sfortunate calvinisti che un leggendo vuole più virili.

Ma allore che cos’è questo calciare? Ma allore il gioche non l’avete capite? Non si può far dicenza di quello che sia, ma solo di di quello che non sia…

Carlo Lettera
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