David Sesa, un “pacco” da 18 miliardi

sesaIn questa nuova rubrica “CalcioBidoni” tratteremo dei giocatori più sopravvalutati della storia del calcio. Coloro i quali hanno deluso maggiormente le attese, spesso sparendo quanto prima  (e in modo indolore) dalla circolazione. Unici ricordi che abbiamo di loro sono le performance scialbe, incolori e talvolta indecenti, sfoderate in carriera.

Oggi parliamo di David Sesa. Attaccante svizzero, classe ‘ 73. L’elvetico, dopo essere cresciuto nello Zurigo, esploso nel Baden (22 reti in 27 partite) e consacratosi nel Servette, arriva, già con una discreta fama, in Italia nel 1998: lo acquista il Lecce, allora in Serie B. Nel suo primo anno giallorosso colleziona 30 presenze e 7 reti. Ottenuta la promozione, l’anno seguente milita nella massima serie, 29 presenze e nuovamente 7 realizzazioni. Buone e convincenti le due stagioni tra le file salentine. Ma la sua “popolarità” è destinata a durare ben poco.

Nel 2000, infatti, viene prelevato dal Napoli del “buon” Corbelli per la pazza cifra di 18 miliardi di lire. Ancora più sconsiderata se guardiamo al rendimento che avrà lo svizzero tra le file partenopee, e alle casse della società azzurra, non certo ricchissime. Il primo anno lo gioca in A. Alla guida della panchina azzurra c’è Zdenek Zeman, il quale era abbastanza scettico sull’acquisto del giocatore e chiedeva ben altro. Dopo sole sei giornate gli subentrerà Emiliano Mondonico. Niente da fare: dura solo un anno la permanenza nella massima serie, il Napoli retrocede. 

Presentato impropriamente come un vero specialista delle punizioni, l’elvetico realizza poco e fatica a dimostrare le sue qualità nascoste (fin troppo bene). Decisamente disastrosa, complice anche un infortunio, la stagione di David Sesa: 16 partite e una misera rete. 

Ma non sono soltanto infortunio e stagione nera del Napoli a non permettergli di esprimersi. Infatti gli anni seguenti sono peggiori del primo e nei successivi campionati colleziona la “bellezza” di 3 reti  nelle sue 60 apparizioni ( nel 2003-04 addirittura nessun gol nelle 22 volte in cui è sceso in campo). In tutto fanno 76 presenze e 4 reti. Le sue “indimenticabili” performance ( ovvero deprecabili a tal punto da non poter essere cancellate dalla mente), contribuiscono, probabilmente, ad annoverarlo nella top ten dei più grandi “pacchi” della storia del Napoli. 

L’ex Servette, dopo una breve parentesi in patria, all’Aarau, dove cercherà vanamente di risalire la china, toccherà il fondo della sua carriera militando nella serie C2 italiana( l’attuale Lega Pro seconda divisione): prima nel Palazzolo e nella Spal, poi, negli ultimi due anni da calciatore, nel Rovigo. Nel 2010 il povero “Doudou”,all’età di 37 anni, decide di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo.

ANDREA GAGLIOTTI

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