De Laurentiis: “Il calcio a Napoli dimostra che si può lavorare anche qui. Futuro di questo sport? Sempre più selettivo”

Dopo Jorginho, anche Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tv Luna, andata in onda pochi minuti fa durante la trasmissione “Pane al pane, vino Alvino”:

Cinema? In questi trentacinque anni di film natalizi ci siamo divertiti a raccontare i difetti degli italiani, quest’ultima pellicola è stata un’idea di Luigi, se lo meritava. Altrettanto bravo è stato Paolo Ruffini, molto legato ad un concetto di comicità che vuole andare sempre a valicare qualsiasi oltraggiosa sponda. 

Il mio film preferito? Penso di essere particolare legato al primissimo, ma credo che tutti gli italiani lo siano. D’altronde, abbiamo cresciuto quattro generazioni.

Il primo film come Napoli-Cittadella? Eh sì. Mi ricorda un momento estremamente emozionante. Non dimentico che Le Figaro titolò: ‘Napoli, regina d’Europa’. Solo una squadra spagnola aveva fatto 70.000 persone allo stadio. Lì è iniziato un percorso che ha portato il Napoli in alto. Ed ora sono molto soddisfatto. Dove tutto non funziona, dare una continuità al Napoli per me è motivo d’orgoglio; dimostra che qui si può lavorare e che i napoletani sono straordinari.

Realizzare un ‘Manuale De Laurentiis’? Il cinema per me è stato un grande insegnamento e mi ha dato la possibilità di far bene anche nel calcio. Calcio che cambierà moltissimo nei prossimi dieci anni. Non ce se ne vuole rendere conto, anche se io lo sto dicendo da tempo. Dobbiamo prepararci. Bisogna capire come collegare sempre di più lo spettatore-tifoso all’azienda-squadra. Certo, probabilmente bisognerà immaginare un calcio più selettivo e più europeo. 

Napoli sempre protagonista? Mi auguro di sì, dipende da quanta industria vera riuscirà ad entrare nel mondo del calcio.

Il mio augurio ai tifosi? Siate sempre legati a questo unico amore, perché vi darà grandi soddisfazioni. E forza Napoli, sempre”.

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