La Repubblica bacchetta la società di De Laurentiis: “Primo tra i grandi, penultimo tra i piccoli”

Il Napoli sta facendo sognare tutti i tifosi azzurri quest’anno. Tra bel gioco, reti segnate e solidità difensiva c’è un collettivo che funziona davvero alla grande. La stessa cosa non si può dire per la Primavera: i giovani azzurri, con il nuovo regolamento, rischiano di essere retrocessi nel girone di seconda fascia. Con il k.o. casalingo rimediato contro la Juventus Primavera, l’Under 19 del Napoli ha collezionato in totale 5 sconfitte in Campionato su 6 gare. L’edizione odierna de’ La Repubblica analizza questa squadra che non va:

Primo tra i grandi, penultimo tra i piccoli. Il Napoli che sogna lo scudetto ha un’appendice infiammata, che rischia di mettere in gravissimo imbarazzo la società di De Laurentiis. Sarebbe infatti una figuraccia storica, nel debutto del torneo Primavera con il nuovo format, la retrocessione dal girone unico a quello di seconda fascia della rappresentativa Under 19 azzurra: la rampa di lancio verso la squadra guidata magistralmente da Sarri al comando della serie A. Ma la cantera napoletana, ribattezzata scugnizzeria dopo un referendum radiofonico tra i tifosi, non sembra il posto migliore per allevare i talenti del futuro. Assomiglia, piuttosto, a un serbatoio che fa acqua da tutte le parti. Contro la Juventus è arrivata ieri la quinta sconfitta consecutiva in sei giornate, con il fardello supplementare dei quattro gol subiti in casa. Non è bastato per dare la scossa nemmeno il ribaltone in panchina, con l’esonero di Saurini e l’arrivo al suo posto del più esperto Beoni: un altro allenatore che ha alle sue spalle tanta gavetta in provincia. A fare il suo nome è stato proprio Sarri, che in passato lo aveva avuto spesso come avversario (perdendoci pure) nelle categorie minori. L’idea sarebbe quella di mettere in campo la Primavera con lo stesso modulo tattico della prima squadra: il 4-3-3, per agevolare il travaso dei giovani più bravi dalla categoria inferiore a quella superiore. Come successe in passato a Fabio Cannavaro, partito dal settore giovanile del Napoli è arrivato fino al Pallone d’Oro, e in tempi più recenti a Lorenzo Insigne. Ma di eredi non se ne intravedono, per il momento. Anche a causa della politica societaria, che ha costruito la nuova scugnizzeria con una strategia completamente diversa. La maggior parte dei titolari dell’Under 19 azzurra sono stati infatti comprati sul mercato e già in età avanzata: da Mezzoni a Zerbin, da Scarf al brasiliano Leandrinho. Solo la mezzala Gaetano è effettivamente un prodotto del vivaio, e non a caso promette più degli altri. Sta facendo danni il black-out degli anni scorsi, in cui la società ha trascurato troppo il settore giovanile. Ma la lezione è servita e il futuro promette di essere migliore, con le rappresentative azzurre Under 15 e 16 al comando nei rispettivi gironi, come la prima squadra di Sarri. Per cercare la Primavera, invece, bisogna leggere la classifica alla rovescia. Il piccolo Napoli è in zona retrocessione“.

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