È già Genoa-Napoli: Sarri pensa ad un mini turnover

Sono settimane dure per il Napoli e Maurizio Sarri: tante sfide in pochi giorni e tutte molto importanti e prestigiose. Gli azzurri, infatti, in 8 giorni hanno affrontato Roma, Manchester City ed Inter, tra Campionato e Champions. Mercoledì però ci sarà un match più abbordabile sulla carta, dato che il Napoli andrà a giocare a Marassi contro il Genoa. Finalmente rifiaterà qualcuno, forse…

Ecco i possibili cambi che farà Sarri in ogni zona del campo secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport:

IN DIFESA. E’ il settore (in teoria) nel quale Sarri potrebbe incidere di più, perché la linea è inchiodata al suo posto da quattro partite consecutive e non si è praticamente mai staccata, tranne nei quattro minuti in cui – contro il Cagliari – Mario Rui ha invitato Ghoulam ad anticipare la doccia. Ma Hysaj è stato precettato dalla sua Nazionale, come Koulibaly, e ad Albiol ogni tanto, non per convenzione, Sarri preferisce offrire una serata di vacanza. I ballottaggi diventano dunque scontati e la possibilità che sulla destra possa essere proposto Maggio e nel cuore della difesa se la possano giocare Chiriches e Maksimovic (alla pari) non va scartata: sono ipotesi plausibili, praticabili.

A CENTROCAMPO. Tra l’Olimpico, Manchester e il San Paolo c’è stata una zona del campo ch’è apparsa rivoltata di nottata in nottata: Allan ne ha cominciate due (ma ne ha giocate tre), Hamsik – of course – le ha avviate tutte (e però è uscito sempre, risparmiando, complessivamente, quarantanove minuti effettivi), Zielinski e Diawara sono stati titolari con il City e Rog è stato allertato dalle dichiarazioni del tecnico, all’Etihad: «Lui sappia che da me è tenuto in grossa considerazione». Il Genoa può indurre a pensarci ed a ripensarci, comunque ad intervenire, ma con leggerezza, perché la rivoluzioni a Sarri piacciono poco, anzi niente. La priorità, ovviamente, è rappresentata dagli equilibri ma se c’è uno spicchio del rettangolo in cui le garanzie sono solide è proprio il centrocampo: un volto nuovo, e potrebbe essere Zielinski, con il croato che però annusa il vento favorevole.

IMPOSSIBILE. È quasi certo, è matematicamente, è assolutamente certo che là davanti resterà tutto irrimediabilmente eguale a sempre: dodici volte su quattordici hanno dato il fischio d’inizio Callejon, Mertens e Insigne e solo gli adduttori dello scugnizzo di Frattamaggiore potrebbero obbligare a rimescolare il tridente. Mah!

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