De Laurentiis: “Stadio? Ne costruirò uno per pochi. Sarri? Degli scalmanati delle curve mi attaccarono, ma lui è stato bravo”

Aurelio De Laurentiis, presente a Firenze per il Festival del Calcio, è stato intervistato dai colleghi di Mediaset Premium. Ecco le dichiarazioni più importanti: “Il mio esordio? Portare il Napoli in alto è stato semplice, anche se sembrava complesso per me, visto che del calcio non sapevo nulla. Ho applicato, allora, quello che sapevo del cinema al mondo del pallone e, pian piano, simo giunti dove siamo ora. Dopo il primo anno in A mi dissero che eravamo al 525esimo posto nel ranking.  Meglio belli o vincenti? Ognuno se la canta e se la suona. Secondo me, siamo sia belli che vincenti, ma accettiamo qualsiasi battuta. La richiesta d’anticipo per Roma-Napoli? Volevo permettere ai tifosi azzurri di esserci e le 18 sarebbe stato un orario più comodo. Ma c’è stato un ripensamento sulla loro presenza, forse dopo la gara contro la Lazio l’Osservatorio ha avuto da ridire sul comportamento dei tifosi partenopei all’Olimpico. Non potranno esserci residenti in Campania, ma gli altri sì: spero siano in tanti. Mertens tra i candidati per il pallone d’oro? Il più grande acquisto è stato aumentare lo stipendio a tutti. Con gli arrivi di Ounas e Mario Rui abbiamo rinforzato una squadra già competitiva. Ora vedremo cosa fare dopo l’infortunio di Milik. Meno male che ho avuto l’intuizione di prendere Inglese, anche perché ho già avvisato Campedelli che a gennaio in caso di incidenti avrei potuto bussare alla sua porta, e busserò, busserò… ma non vi anticipo altro. Higuain ci manca? Più che Higuain a noi, penso che sia lui a sentire la mancanza di Sarri. Il mister non dirà nulla a riguardo, ma io non ho paura di litigare e dico la verità. Noi lo abbiamo rispolverato dopo Madrid, ma si sa che ci viene a Napoli fa sempre benissimo. Cavani, Lavezzi, ne sono un esempio. Quagliarella? Ha vissuto un anno col groppone in gola per un male che nemmeno noi conoscevamo, altrimenti me lo sarei tenuto, puntavo tanto su di lui. Sarri? Vedremo cosa accadrà, gli auguro in ogni caso una carriera luminosa. Var? Non vedo troppe perdite di tempo, anzi. Se fosse per me, aumenterei i cambi, eliminerei l’intervallo e farei due minuti di pausa ogni dieci”.

 

De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva anche ai microfoni di TvLuna: “La nostra storia? Abbiamo dovuto ricostruire tutto dall’inizio e lo ricordo in maniera romantica e divertita: a Paestum dovemmo andare dal tabaccaio a comprare le magliette. Quel periodo è come un film che ogni tanto fa bene andare a riguardare per quello che ci ha insegnato. Calendario? Dobbiamo sederci e parlare dei troppi impegni che interessano le squadre italiane; ecco perché i campionati dovrebbero essere ridotti come numero di squadre. Io rivoluzionario? No, ma io sono uno studioso di marketing e questo, insieme al fatto di vivere di cinema, mi ha aiutato a vedere certe cose prima degli altri. Sarri? Quando ci ha messo a terra col 4-2 ad Empoli, ho iniziato a pensarci; ha un contratto fino al 2020 con noi e 8 milioni di clausola che, secondo me, per un allenatore è una clausola alta. Certo, qui ormai gli X milioni dati dal PSG e il resto hanno snaturato il valore del denaro. I regali migliori al mio compleanno? Il campionato finisce il 20 maggio e io festeggio il 24, potrei celebrarlo con la città e con tutti i tifosi, chissà!”.

 

Soffermandosi in particolare su Sarri, a TuttoMercatoWeb ha poi detto: “Quando lo presi, alcuni scalmanati delle curve mi criticarono con dure scritte sui muri. È stato molto divertente, perché all’inizio Sarri mi disse: ‘Presidente, le prime sei sette partite io le perdo’. E io gli risposi che era meglio si sbrigasse a vincere, visti i manifesti. Da lì in poi, è stato molo bravo, soprattutto dopo il cambio modulo”. Su Mertens, poi, si è così espresso: “Non ho paura di perderlo, i soldi che gli danno gli altri glieli ho già dati io e glieli posso continuare a dare io. Gli consiglio di fare come Cristiano Ronaldo e non cambiare”.

 

Ai microfoni di Sky Sport, infine, il presidente del Napoli ha poi aggiunto: Sarri? Sicuramente è un grande, viene da campionati minori, s’è affacciato con l’Empoli e col Napoli è cresciuto a livelli esponenziale. Se lo cambierei con Guardiola? Mai, e non per lo stipendio. Roma-Napoli? Sarà una gara dura e importante. Di Francesco è approdato in un ambiente difficile e subito è riuscito a fare bene. Gli vanno fatto i complimenti. Noi l’anti-Juve? Sì, siamo noi per ora; ma ci sono altre società che, se vogliono fare l’anti-Juve, possono anche aiutare proprio il Napoli”.

 

Dopo le interviste alle singole emittenti, De Laurentiis è stato protagonista di una vera e propria conferenza al Festival del Calcio in quel di Firenze:

Ventura? La Nazionale è molto difficile da allenare, devi sottostare ad una pressione incredibile, certo se scegli un 4-2-4, forse te le vai anche a cercare le difficoltà, ma le responsabilità non sono mai del tecnico, ma di chi ha scelto. Lui ha il merito di aver valorizzato i giovani. Nazionale? Un problema che riguarda Tavecchio, lo lascio a lui. Certo, secondo me bisognerebbe creare un team di allenatori, più che un solo tecnico: Tavecchio voleva Lippi perché così nessuno poteva mai contestarlo, ma è troppo facile. Perché non prendere un 38enne o uno straniero? O l’uomo di 71 anni che è tornato ad allenare il Bayern?! 

Distanza con le altre società? Noi italiani siamo sempre indietro, mi sto zitto per non beccarmi denunce, ma il Napoli rispetto al resto è avanti: sono nel 44esimo anno di attività senza debiti. Come migliorare i campionati? Un po’ è colpa del giornalismo, perché negli ultimi 30 anni siete venuti fuori col calcio che si vive allo stadio. Nel ’99 parlai di stadio virtuale, tornai a farlo nel 2004, ma nessuno capiva. Nella vita non ci sono tifosi buoni e cattivi, posso esserlo anche senza andare allo stadio vivendo il calcio in un altro modo. Rispetto il pensiero di tutti, ognuno ha le proprie motivazioni.

Come ho acquistato il Napoli? Ero a Capri in vacanza e sentì Gaucci dire di voler acquistare il Napoli per 5 milioni. Non ne sapevo nulla di calcio, mi informo dai miei amici capresi e scopro che il Napoli è fallito. Chiamo Profumo, a capo di Unicredit, e gli spiego che voglio comprare questa squadra; lui all’inizio era restio, poi mi mise in contatto con una persona che ne sapeva di più. Purtroppo mi avvisarono che si doveva aspettare il 7 settembre e, allora, io li mandai garbatamente a quel paese: presi i miei 32 milioni di euro e feci 32 assegni circolari da 1 milione e passa; Pozzo offrì 17 milioni, ma con il deposito di quegli assegni il Napoli diventò mio.

Stadio? Io a Napoli sogno di farmi uno stadio coperto, con pochi posti, con un campo di calcio che scompare e mi va due metri sotto, sostituito da una piattaforma che posso usare per i concerti. Non più di 25mila posti. In quelle 2-3 partite con più tifosi torneremo al San Paolo, se il San Paolo ci sarà. Ho fatto proposte per il San Paolo, ma mi hanno sempre bloccato.

De Magistris? Una bravissima persona, ma voleva fare il politico a Roma e si è trovato a fare il sindaco a Napoli con 1 miliardo e 700 milioni di dissesto finanziaro.

Sarri? Si è mai separato con la moglie? Ha mai ripudiato un figlio? Molto dipenderà anche da me, poi vedremo; ma è una persona molto intelligente.

Var? Potrà avere lati positivi e negativi; è un meccanismo che va collaudato. Il rigore di Dybala non l’ho sbagliato io, se poi vogliamo fare teatrini, facciamoli, ma se Dybala avesse segnato la Juve sarebbe a pari punti con noi. 

Il mio X-factor? Umiltà, attenzione e grande scuola del cinema che mi hanno fatto mio padre e mio zio.

Film sul calcio? Devo dire che fino ad ora, tranne che “Sognando Beckham”, non hanno mai avuto grande successo. Ho pensato tante volte di raccontare una storia come quella di Messi da bambino, ma rischia di essere prevedibile. Io sono affascinato dal calcio femminile, che in Italia è ancora agli albori; lì si che si potrebbe raccontare un film, lo chiamerei “Donne nel pallone”.

Chiesa? Il suo valore dovrebbe essere relazionato a quello che potrebbe dare in campo, ma i Della Valle sono furbi, ancora non hanno fatto il prezzo, ma sarà alto.

Biscardi? Lo abbiamo avuto anche in un film, è stata una persona straordinaria, grande sostenitore della moviola in campo. Lo ricordo con grande affetto.

Pronostico per sabato? Il Napoli deve vincere assolutamente, ma è complicatissimo mettere insieme Nazionali e campionato; questo non serva ai miei calciatori come alibi, sono uomini adulti e responsabili e devono sapere che quando si scende in campo si lotta fino alla fine.

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