Scopriamo la “scugnizzeria” azzurra/ Roberto Insigne, il “fratellino”che vuole prendersi il Napoli

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ROBERTO INSIGNE NAPOLI – Oggi ci troviamo di fronte ad uno di quei talenti che non nascono ogni anno, un giocatore di cui è difficile parlare perchè basterebbe vedergli toccare il pallone per dire: “Questo è un fenomeno“. Parliamo di Roberto Insigne, l’attaccante che soprattutto in quest’ultima stagione ha deliziato gli addetti ai lavori con le sue giocate, e che pian piano si sta consacrando nel calcio che conta.

LA SUA STORIA – Roberto “Robertino” Insigne nasce l’11 maggio del 1994, il più piccolo di tre fratelli, tutti calciatori (buon sangue non mente). Così come il fratello Lorenzo, Roberto dà i primi calci ad un pallone nell’Olimpia Sant’Arpino, formazione di Caserta. Così come il fratello, Roberto brucia le tappe e da subito gioca con ragazzi più grandi di lui. Le sue prestazioni sono di un livello eccelso, ed attira osservatori di squadre quali la Salernitana e la Reggina, con i calabresi che sono stati molto vicini all’acquisto del ragazzo. Ma Roberto ha un solo colore in mente, l’azzurro, ed è così che non appena Beppe Santoro gli chiede di passare al Napoli, accetta, ed è così che comincia la sua avventura in azzurro. Comincia a farsi notare sin da subito nei Giovanissimi Nazionali, ma è negli Allievi che sale alla ribalta, dove in una squadra composta da talenti come Palma, Nicolao, Savarise, Fornito, Allegra, diventa il vero e proprio trascinatore, e porta la squadra fino alle finalissime scudetto. Posizionato come ala sinsitra, Roberto preferisce però spaziare su tutto il fronte offensivo, dove grazie al suo estro e al suo fiuto del gol segna e fa segnare. Dopo gli Allievi Nazionali arriva subito la Primavera, senza passare dalla Berretti. Sotto la guida di Adolfo Sormani Roberto trova finalmente la sua collocazione tattica, ovvero su quel tornante destro da lui tanto amato, che gli permette di rientrare sul suo sinistro per scoccare il tiro a giro che tanto bene gli riesce. La prima stagione in Primavera non va poi così bene, alla fine saranno solo 6 i gol in 18 presenze, oltre ad un’espulsione diretta rimediata nel derby contro la Juve Stabia. Roberto gioca comunque con ragazzi più grandi, e mostra qualità fuori dal comune per un ragazzo così giovane, tanto che Inter e Milan si precipitano su di lui per portarselo a casa, ma De Laurentiis e Bigon respingono ogni offerta al mittente, consapevoli di avere un talento non comune tra le mani. La stagione appena conclusa è stata quella della consacrazione per Roberto, che da capitano degli azzurrini ha fatto davvero sfracelli. Sono stati ben 18 i gol in 26 presenze del funambolo di Frattamaggiore, oltre agli innumerevoli assist per i compagni del reparto offensivo. Prestazioni di altissimo livello quelle offerte da “Robertino“, che non sono passate inosservate all’ex tecnico della prima squadra Walter Mazzarri, oggi all’Inter, che ha regalato al ragazzo l’esordio in campionato il 13 gennaio nella gara vinta per 3 a 0 contro il Palermo, e anche in Europa League, sempre al San Paolo, al 66′ della gara persa contro il Psv. Di questo talento se ne accorge anche Alberigo Evani, tecnico della Nazionale Under 19, che comincia a convocare ripetutamente Roberto, che insieme ai compagni di squadra Palma, Nicolao ed Allegra portano un po’ di Sud in Nazionale. Così come tutti i classe ’94, Roberto nella prossima stagione giocherà in prestito per farsi le ossa e tornare al Napoli più forte di prima, e ad oggi sono tantissime le squadre che hanno chiesto il ragazzo al Napoli, come Crotone, Bari, Avellino e Pescara, con il Delfino che spera di sfruttare gli ottimi rapporti con De Laurentiis, o addirittura il Sassuolo, club neopromosso in Serie A. Ora sta a Roberto, sotto consiglio del suo agente e in comune accordo con la società, scegliere la squadra con cui affrontare il primo campionato tra i professionisti, con la certezza che il Napoli e Napoli stravedono per lui, e non vedono l’ora di ammirare le sue gesta al San Paolo, magari in coppia con Lorenzo.

DOTI TECNICHEFarà strada, è più completo del fratello. E’ questo quello che si dice tra gli addetti ai lavori in merito a Roberto Insigne, giocatore dotato di un sinistro sopraffino, una tecnica da fare invidia alle migliori seconde punte in Europa, un tiro a giro che non lascia scampo agli estremi difensori avversari, ed inoltre una buonissima velocità e soprattutto tanto estro e tanta fantasia. A piede invertito sembra parlare del fratello, Lorenzo, che regala magie con il suo destro vellutato. E allora perchè Roberto dovrebbe essere più completo? Eebbene, ve lo sveliamo subito. Ciò che ha Roberto e che manca a Lorenzo è il fisico, gracile in Lorenzo, possente in Roberto. Alto 171 cm, e dal peso di 65 kg, Roberto negli scontri fisici può tranquillamente dire la sua, e ciò fa di lui davvero un giocatore esplosivo, che in coppia con il fratello potrebbe fare sfracelli, ed i tifosi partenopei non vogliono altro.

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