Smettiamola col vittimismo

Finiamola col vittimismo. L’arbitro, la Uefa che vuole il derby italiano, la telecronaca di Prime, Ambrosini, la coreografia contro Pulcinella.

Occorre per forza trovare un nemico ogni volta che qualcosa non va come dovrebbe? Questo Napoli può essere più forte di tutto questo e lo ha dimostrato anche ieri in campo, generando più risposte che domande.

Il Napoli c’è e non è per niente in calo, dopo 50 secondi avrebbe potuto cambiare il proprio destino e non lo ha fatto per un doppio errore umano, quello di Kvaratskhelia e quello di Mario Rui, niente altro.

Allora perché sporcare questa stagione con questo atteggiamento vittimistico che agli occhi dell’Italia non fa altro che peggiorare l’immagine di un popolo straordinario?

Il Napoli in campo a San Siro durante l'inno della Champions
Milan Napoli

L’unica cosa di cui preoccuparsi sarebbe quella di riempire il Maradona facendolo tremare come ieri al San Siro i tifosi del Milan. Bisogna mettere da parte tutto ciò che non serve ed il vittimismo rientra proprio in questo elenco, fattore che rischia solo di distogliere il focus.

I napoletani ce l’hanno sempre fatta da soli, lo dice la storia, perché proprio nel 2023 ci si aspetta qualcosa di diverso?

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