Di Lorenzo: “Non ci nascondiamo più in Champions, ma ci dispiace aver preso un’italiana”, poi il messaggio ai tifosi sullo scudetto

Il Napoli di quest’anno è una squadra ricca di talento e con giocatori chiave che stanno portando questo gruppo a ottenere risultati straordinari.

Alla guida della banda di Spalletti c’è Giovanni Di Lorenzo, diventato capitano quest’anno dopo le partenze di Lorenzo Insigne e Kalidou Koulibaly.

Di Lorenzo si appresta a compiere un passaggio durante Empoli Napoli
Giovanni Di Lorenzo (FOTO: SSC Napoli)

Il terzino azzurro si è concesso in una lunga intervista ai microfoni de “La Repubblica”, dove ha parlato del sorteggio di Champions, della stagione del Napoli e di tanto altro.

Champions? Non ci nascondiamo più, anche se il livello della competizione è altissimo. Siamo con merito tra le migliori 8 d’Europa e abbiamo scritto una piccola pagina di storia del nostro club, dimostrando a noi stessi e ai nostri avversari di essere forti. Ora ci aspettano tre sfide dure col Milan in 17 giorni, compresa quella del 2 aprile in campionato. Non faccio pronostici: solo che ci dispiace aver preso un’italiana, avremmo evitato volentieri il derby.

Tre italiane ai quarti è un bene. Per il calcio italiano è un segnale di riscossa importante e pure l’Inter avrà la sua chance contro il Benfica, mentre noi ci giocheremo con il Milan la semifinale. Ma non finisce qui: pure Juve, Roma e Fiorentina sono ancora in corsa nelle altre Coppe. Il nostro movimento sta rialzando la testa ed è un vanto per tutti: in Serie A ci sono squadre forti.

Noi sappiamo che il livello della Serie A è molto alto. Ogni partita va affrontata al massimo e presenta difficoltà. È il Napoli che in campionato sta facendo qualcosa di incredibile: squadra forte e gruppo super, non è demerito delle altre, finora abbiamo mantenuto un ritmo straordinario.

Il segreto di questa continuità super? La nostra mentalità. Giochiamo ogni partita come se fosse una finale, in campionato e in Champions. Va avanti così da Ferragosto: nessuno molla di un centimetro, siamo ben focalizzati sui nostri obiettivi.

La percezione sul nostro valore è cambiata, in Italia e all’estero: ora dicono tutti che il Napoli è forte, noi ce ne siamo accorti da un po’.

Scudetto? Vivo qui da 4 anni e ho imparato le regole della scaramanzia, oltre a conoscere la matematica. Dobbiamo fare altri punti e non ci sono partite facili. Posso dire solo che stiamo
facendo qualcosa di incredibile e che abbiamo l’opportunità di vincere il campionato. Un po’ ci ho pensato, al giorno dello scudetto. Ma non immagino cosa potrà accadere in città. Spingeremo al massimo, non vediamo l’ora di festeggiare.

Maradona capitano dei primi due scudetti? Ci penso spesso: io potrei diventare quello del terzo. Essere accostato a un simbolo del genere mi mette i brividi. Se e quando sarà, mi aspetta un’altra emozione incredibile.

Si nasce capitano? Lo avevo già fatto da ragazzo, le responsabilità mi piacciono. Ma non mi aspettavo di essere scelto da Spalletti e dai compagni. Li ringrazio per la fiducia.

Cedere la fascia in cambio della Champions? La fascia è solo un simbolo e nel Napoli non sono io l’unico capitano: ne abbiamo tanti, la nostra forza è anche questa… Osimhen e Kvara? In cambio della Champions la fascia gliela do subito, ci può scommettere.

Domani andiamo a Torino e potranno tornare in trasferta i nostri tifosi. Per noi sono fondamentali, il sogno è fare festa con loro.

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