Kim: “Non è difficile riconoscermi per le strade di Napoli” poi lancia la sfida all’Uruguay

I riflettori di tutto il mondo sono puntati sul Qatar: il Mondiale 2022 sta entrando nel vivo con la prima giornata della fase a gironi che oggi vedrà scendere in campo le ultime otto squadre.

Tra i match che si disputeranno oggi ce n’è uno che catturerà maggiormente l’attenzione dei tifosi del Napoli. Alle ore 14 italiane, infatti, si giocherà Uruguay-Corea del Sud, gara che aprirà il Gruppo H e che vedrà sfidarsi i due azzurri Mathias Olivera e Kim Min-jae.

Proprio il difensore sudcoreano ha rilasciato un’intervista al “The Guardian” alla viglia del suo esordio al Mondiale. Di seguito le sue parole.

Intervista Kim Min-jae
Kim Min-jae (Photo by JUNG YEON-JE/AFP via Getty Images)

Intervista Kim Min-jae: “Non vedo l’ora di sfidare Nunez”

Il difensore del Napoli e leader della nazionale asiatica ha parlato del suo passato, concentrandosi soprattutto sulla nazionale in vista dell’esordio in un Mondiale (nel 2018 non fu convocato a causa di un infortunio).

Quando gli chiedono della sua altezza, Kim sorride e risponde: “Non è difficile riconoscermi per strada di Napoli”.

Il soprannome “Il Mostro” sembra piacere particolarmente al sudcoreano: “Mi piace davvero, riassume i miei attributi positivi come difensore”.

Kim è pronto per il match con l’Uruguay, dove sfiderà di nuovo Darwin Nunez, già incontrato con il suo Napoli nella doppia sfida di Champions League contro il Liverpool: “Non vedo l’ora di affrontarlo”

Sul Mondiale e sugli obiettivi della Corea del Sud, il difensore classe ’96 è stato chiaro: “Il nostro obiettivo principale è superare la fase a gironi“.

Per prepararsi al Mondiale in Qatar, Kim ha rivisto le partite della Corea del Sud del 2002 che raggiunse le semifinali della Coppa del Mondo: “Mi è piaciuto tanto vedere la partita in cui vincemmo contro il Portogallo, si vedeva negli occhi dei giocatori la voglia e sono rimasto colpito da come Song Chong-gug ha difeso su Luis Figo, perché anch’io sono un difensore mi sono concentrato su questa parte”.

Il difensore del Napoli ha poi raccontato un episodio di quando vestiva la maglia U17 della propria nazionale e ha spiegato le difficolta che ha dovuto affrontare per arrivare dov’è oggi.

“La prima volta che l’Under 17 mi ha convocato, sono arrivato nel ritiro su un camion che trasportava pesce. I miei genitori gestivano un ristorante di sushi che li teneva occupati tutto il giorno. Non potevano accompagnarmi dall’altra parte del paese. Mio padre trovò la soluzione: sfruttare un viaggio che avrebbe dovuto fare per acquistare del pesce. Partimmo nel cuore della notte, il camion era lentissimo. Ero timido e mi vergognavo ad arrivare in nazionale così, ma sarò per sempre grato a mio padre”.

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