“Nessun genitore dovrebbe vedere il proprio figlio portato via”: messaggio dei tifosi azzurri

Comunicato da parte del gruppo di fede partenopea, dopo i fatti di Roma-Napoli che sono diventati un vero e proprio “caso”, per quanto accaduto a pochi istanti dal match.

Al centro delle polemiche la questione riguardo i fischi che si sono uditi durante il minuto di silenzio, per il saluto alla povera vittima di un incidente stradale, Francesco Valdiserri. Ecco il gruppo organizzato della Curva partenopea che, con un lungo messaggio, ha voluto spiegare la propria posizione, chiarendo cosa è successo davvero negli istanti prima del match.

(Photo by Vincenzo PINTO / AFP) (Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Fischi durante il minuto di silenzio, il comunicato dei tifosi azzurri

“Sono passati due giorni da Roma-Napoli e siamo arrivati al punto di dover fare chiarezza su un episodio che sta montando polemiche e, come se ce ne fosse bisogno, alimentando odio. L’episodio in questione riguarda il momento del saluto dello stadio Olimpico a Francesco Valdiserri, il ragazzo morto tragicamente in un incidente stradale e grande tifoso della Roma. Ma partiamo dai fatti, poco prima dell’inizio della partita, in un clima caldo e comunque di tensione, dove già c’erano stati scambi di “sfottò” tra le due tifoserie, come sempre accade tra tifoserie avversarie, tra un inno e l’altro della Roma, appare sullo schermo la foto di un ragazzo, lo speaker dice qualcosa, ma si sente a stento perché nel frattempo nel settore ospiti un gruppetto ha fatto partire un coro a sostegno degli azzurri, il settore segue l’intero stadio ed inizia ad applaudire quando, dalla Curva Nord, iniziano a levarsi insulti e fischi verso di noi, prontamente rimandati al mittente. Da qui nasce l’equivoco, se così vogliamo chiamarlo, perché quello che sta succedendo in queste ore è un vero e proprio attacco alla tifoseria partenopea e noi, che eravamo presenti, rigettiamo con fermezza le accuse che ci stanno rivolgendo. Non è nè nel nostro essere nè nella nostra visione dello sport offendere e non avere rispetto per le vittime, ancor di più se trattasi di una vittima innocente la cui morte è estranea al mondo del calcio. Non accettiamo lezioni o paternali, noi che sappiamo bene cosa significa perdere un figlio della propria terra, un fratello di tifo, caduto in un agguato, e vedere offesa la sua memoria in ogni occasione possibile.
Speriamo sinceramente di non dover più tornare sulla questione e che le polemiche e gli attacchi finiscano al più presto, perché chi non sta onorando il ricordo di Francesco è proprio chi si sta attaccando all’episodio vedendo cose offuscate dal momento.
Il nostro abbraccio va alla famiglia Valdiserri, perché nessun genitore dovrebbe vedere il proprio figlio portato via dalla follia di un altro essere umano.

NCB
Passione & Identità”

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