Giuseppe Ambrosino, tenacia e rivincita: la storia del bomber del Napoli Primavera che ha steso la Juve

AMBROSINO NAPOLI PRIMAVERA – Il weekend calcistico ha regalato una grande gioia ai tifosi del Napoli. Già, perché e distanza di sette giorni – seguendo le orme della prima squadra – anche la Primavera azzurra di mister Frustalupi ha battuto la rivale storica dei partenopei: la Juventus. Il grande protagonista del match è stato Giuseppe Ambrosino, attaccante classe 2003 autore di una doppietta, con la seconda rete arrivata a tempo scaduto al culmine di una cavalcata in solitaria di oltre 50 metri.

Chi ha avuto modo di vedere Ambrosino all’opera a Vinovo contro i bianconeri sarà di certo rimasto entusiasmato dalla performance del giovane centravanti (che gioca con la maglia numero 10, ndr). Fisico strutturato, forza nei contrasti, dribbling, bravo nello stacco di testa e tiro micidiale. Il repertorio completo dell’attaccante moderno. Un talento puro da non lasciarsi scappare.

Tutto merito di madre natura, verrebbe da dire. E invece no, perché le soddisfazioni che sta raccogliendo oggi Giuseppe sono i frutti di anni di fatica e lavoro, con momenti anche di sconforto in adolescenza.

Giuseppe Ambrosino, le difficoltà per arrivare a Napoli con un traghetto da Procida

Giuseppe Ambrosino Napoli Primavera
Giuseppe Ambrosino

Ambrosino nasce a Procida, la splendida isola del golfo di Napoli. Inizia a muovere i primi passi da giocatore nella scuola Procida, dove allena il papà. Fa un paio di provini per il Torino, nel 2013 tutto sembra pronto per il trasferimento ma lasciare la famiglia per andare al nord lo rende titubante: ed è a quel punto che il duo CaffarelliGrava ne approfitta e lo porta del settore giovanile del Napoli.

La vera salita, però, inizia in quel momento. Ogni giorno il papà lo accompagna sul traghetto da Procida a Napoli al termine della scuola. In mare fa praticamente tutto: mangia, studia, stringe amicizie. Dopo l’allenamento torna sulla sua isola con l’ultimo aliscafo del giorno, quello delle 22 per rientrare a casa alle 23 inoltrate. Un percorso complesso, soprattutto per un ragazzino. E nelle sere d’inverno, con il mare agitato, non sempre lo stomaco ha retto.

Il tutto diventa ancora più duro quando il venerdì escono le liste dei ragazzi convocati per la partita del sabato, ma puntualmente il nome di Ambrosino non c’è. Peppe torna a casa a testa bassa, deluso. Rammaricato. Fino all’Under 15, infatti, gli vengono preferiti il coetaneo Paolo De Simone e il sotto età Antonio Pesce. I titolari sono loro, la struttura fisica di Giuseppe è infatti ancora troppo esile. Non cresce abbastanza e viene scavalcato da chi è più giovane di lui. Eppure il lunedì pomeriggio è di nuovo lì, sul campo. Con il sorriso di chi è felice per il solo fatto si potersi allenare con indosso i colori della squadra del cuore e pronto a lavorare a più non posso per migliorare giorno dopo giorno.

I sacrifici della famiglia per pagare il convitto

Giuseppe Ambrosino (FONTE FOTO: Instagram)

A 14 anni firma il contratto di vincolo pluriennale con la società partenopea, ma chiede anche una svolta alla famiglia: smettere di fare la spola tra Procida e Napoli e vivere in convitto con la società. C’è solo un problema, il Napoli ha posti limitati per il convitto dei suoi giovani e di certo non paga per un calciatore che non è nemmeno titolare. Ma l’amore di un papà per un figlio non ha confini, né prezzo.

Quindi decide di pagare di tasca propria il convitto in città di Peppe, che cambia anche scuola e si trasferisce del tutto. Le spese sono tante e anche il resto della famiglia contribuisce. Tutto per inseguire un sogno chiamato Calcio Napoli. Nelle categorie Under 16 e Under 17 inizia a ad avere le prime convocazioni e giocare qualche partita, da subentrato. Pochi spezzoni, ma sono il segnale che qualcosa sia cambiato.

Giuseppe Ambrosino, la crescita e la conquista del posto da titolare con il Napoli Primavera

La vera svolta arriva nel passaggio in Primavera, lo scorso anno, sotto la guida di mister Cascione. Già, perché il tecnico si ritrova davanti un ragazzo improvvisamente cresciuto, sviluppato nel fisico e che ha incrementato notevolmente le sue qualità tecniche. Segno che tutti quegli allenamenti stavano finalmente iniziando a formare un calciatore vero. Ambrosino conquista il posto da titolare e il club si convince che sia arrivato il momento di puntare su di lui, pagando il convitto. Il suo apporto diventa decisivo per la promozione dalla Primavera 2 alla Primavera 1 del Napoli. In 17 presenze in campionato mette a referto 7 gol e 4 assist, risultando tra i migliori calciatori dell’intera stagione.

Il resto è storia nota. Nelle prime tre gare di campionato Primavera 1, conquista e segna il rigore con il Bologna alla prima giornata e poi serve l’assist a Spavone per la rete della vittoria. Poi la doppietta da urlo alla Juventus: prima diagonale a freddare il portiere, poi la fuga da oltre metà campo palla al piede dribblando il difensore avversario e chiudendo in apoteosi la gara. Nel mezzo anche l’enorme soddisfazione di debuttare allo stadio Maradona nei minuti finali dell’amichevole contro il Benevento dello scorso 6 settembre.

Una storia di riscatto, tenacia. Che ci fa capire quanto conti il lavoro, l’abnegazione e la forza di volontà per raggiungere i nostri obiettivi e inseguire i nostri sogni. Ambrosino sa bene che per diventare un grande calciatore la scalata è appena iniziata, di sudore ne dovrà versare ancora tanto. Ma Giuseppe, intanto, nella vita ha già vinto.

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Pasquale Giacometti

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