Ancelotti: “Il calcio va in secondo piano, dopo questa situazione cambierà molto. Sulla preparazione si dicono un mucchio di caz***e”

L’ex tecnico del Napoli, attualmente sulla panchina dell’Everton, Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Ha parlato di calcio, ma soprattutto dell’emergenza legata al Coronavirus. Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione:

“Per ora qui non c’è bisogno dell’autocertificazione, ma credo che a breve verrà introdotta come in Italia. In giro inizia a vedersi un po’ di polizia, le attenzioni principali sono per Londra che è abbastanza compressa, Liverpool ha spazi molto grandi. Il Governo ora sta lavorando con attenzione, i cittadini hanno grande fiducia nel sistema sanitario nazionale. L’Everton sta facendo molto per quanto riguarda l’assistenza ad anziani e malati”.

“Stiamo vivendo una vita alla quale non eravamo abituati, la situazione ci cambierà profondamente. Saremo costretti a darci una bella ridimensionata, a partire dal mondo del calcio. Al momento la priorità è limitare il contagio in ogni modo, ogni altra cosa è secondaria. Non mi interessa parlare di ripresa, di date, in questo momento è l’ultimo dei miei pensieri. La Premier League ha imposto alle società di dare tre settimane di vacanza ai propri tesserati. L’idea è quella di ripartire a maggio, ma non sarà possibile, è indubbio”.

“Sento parlare di taglio agli stipendi o altre manovre, ma sono soluzioni inattuali. A breve cambierà l’economia del mondo del calcio: i diritti tv costeranno meno, giocatori e allenatori guadagneranno meno, i biglietti costeranno meno. Tutto ciò perchè la gente avrà meno soldi: bisogna prepararsi ad una contrazione generale dell’economia. Attualmente la priorità è contrastare il virus, poi se si riuscirà a riprendere la stagione ben venga. Sulla preparazione sento un mucchio di caz***e, è un falso mito. Ricordo che nel 2006 a causa di Calciopoli, con il Milan mi ritrovai improvvisamente a dover giocare i preliminari di Champions League. I calciatori erano in vacanza ed alcuni tornarono a 24 ore dal calcio d’inizio: è inutile che ti ricordi come andò a finire a maggio”.

“Liverpool-Atletico a porte aperte? Ho sentito Klopp in questi giorni, mi ha detto che far giocare sulla partita in quelle condizioni è stato un atto criminale. Penso che avesse ragione”.

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