ESCLUSIVA – Film Ultras, avv. Pisani: “Ciro Esposito non è morto in uno scontro ma in un’aggressione vigliacca. Se ci saranno i presupposti, chiederemo giustizia”

Ciro Esposito film Ultras

Perché il film Ultras non è piaciuto agli Ultras? In fondo i protagonisti sarebbero dovuti essere loro, nella pellicola di Francesco Lettieri uscita su Netflix nella giornata di ieri. Eppure dal mondo del tifo organizzato sono arrivate durissime critiche al film, che ha anche la colonna sonora realizzata da Liberato. Troppo poco fedele – secondo le idee degli ultras – la rappresentazione del mondo delle curve. Zero, invece, i riferimenti al calcio. E ancora: la critica di aver usato Pozzuoli come base per le riprese, evitando i contatti con la realtà della città di Napoli. Intanto la città pullula di striscioni duri contro il film e il suo regista, Francesco Lettieri, esposti perlopiù dai membri della curva A.

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Zero i riferimenti al calcio, tanti invece i riferimenti (a voler puntare la lente d’ingrandimento) a una storia molto nota tra i tifosi azzurri. Quella di Ciro Esposito. Lungi dalle intenzioni di questo articolo prendere posizioni o rivelare il finale del film, ma la rappresentazione non è piaciuta ad Antonella Leardi e all’Associazione Ciro Vive, che ne hanno preso le distanze. E, sebbene il film abbia avuto un buon riscontro nei numeri (distribuito il 9 marzo al cinema per tre giorni e ieri su Netflix), anche l’avvocato della famiglia Esposito, Angelo Pisani, non l’ha trovato un prodotto adeguato. Pisani è intervenuto ai nostri microfoni.

CIRO ESPOSITO FILM ULTRAS

Ci dà un parere sul film Ultras?
Ho visto i trailer del film e qualche spezzone, ho letto un po’ di commenti e pareri sulla pellicola. Personalmente del calcio, dei tifosi e dello sport ho un altro tipo di idea, ho un’idea solare e positiva, di aggregazione, di valori, non i valori che si vogliono attribuire in questo film. Parliamo di un mondo dove esistono sia valori positivi e persone eccellenti, sia qualche mela marcia. Ma questo succede in tutte le categorie, anche tra avvocati, magistrati e giornalisti. L’idea delle curve come un mondo di violenza è un messaggio sbagliato, che ci sia qualcuno cattivo può anche succedere.

Cosa pensa dei riferimenti alla storia di Ciro Esposito?
Penso che non ci possa essere nessun accostamento tra l’assassinio di Ciro e gli ultras. Ciro non è morto in uno scontro, è morto perché è stato aggredito in modo vigliacco da una persona che dopo ha aggredito persone in difficoltà. Non si può trasferire la tragica uccisione in questo contesto. Che gli ultras e il mondo dello sport abbiano espresso solidarietà è un lato positivo, il sacrificio di Ciro è il contrario di quanto si enfatizza. Il male non porta da nessuna parte, i valori del bene sono infiniti. Ciro vive attraverso la mamma, lei continua a portare avanti valori che possono ispirare. Conoscendo Antonella Leardi, posso dire che lei è veramente un’ultras, è una persona che oltre alle capacità umane professa bei valori di sport, sviluppo e amore. Questo vuol dire essere ultras.

CIRO ESPOSITO FILM ULTRAS STRISCIONI

Come mai il film è così inviso al mondo degli ultras partenopei?
È un’offesa, una strumentalizzazione. Si continua a strumentalizzare il male ed amplificarlo per fare affari. È più facile conquistare il pubblico e fare rumore mostrando esempi negativi, anziché il bene. Il bene non fa rumore ma è più duraturo, solidarietà al mondo dei tifosi che vengono additati come violenti. Anche fra loro ci sono mele marce, ma in ogni settore. Oggi gli ultras sono il capro espiatorio dei mali del calcio, che è malato per altri motivi, motivi di potere. La fine del calcio è addebitabile ai sistemi di potere, non agli ultras che quando sbagliano è giusto paghino. Ma sono un mondo a parte, il mondo non sbaglia mai tutto insieme. Una cosa è rappresentare una società, un modo di essere, un’altra cosa è fare l’attore. L’attore è finzione, una dimostrazione di realtà. C’è chi sbaglia, ma sono dei microcosmi rispetto al mondo dello sport e degli ultras. Tifosi è una parola infinita. Ho un grande pregiudizio nei confronti di questo film.

Cosa si poteva fare per descrivere meglio la storia di Ciro?
In questo tipo di film nulla, non c’entra proprio. I tifosi napoletani hanno dato esempio di valori di sportività e correttezza, anche dopo l’omicidio si è continuato a professare bei valori, Ciro Esposito e il calcio non c’entrano nulla con questa strumentalizzazione.

Pensa che l’associazione Ciro Vive o gli ultras possano adire le vie legali?
Valuteremo ogni aspetto, non ho visto interamente il film, lo vedremo, valuteremo tutto e se ci saranno i presupposti chiederemo giustizia e la tutela di ogni diritto. Intanto, insieme all’associazione Ciro Vive, esprimo massima solidarietà ai tifosi che vengono strumentalizzati. Si continua con il marketing del male, come Gomorra, sono film che fanno male e che continuano a far male.

FILM ULTRAS TRAMA

Qual è la trama del film Ultras? A quasi cinquant’anni Sandro è ancora il capo degli Apache, il gruppo di ultras con cui ha passato tutta la vita allo stadio: una vita di violenza, scontri, passioni e valori incrollabili. Ma ora che un Daspo gli impedisce di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano a vacillare. Sandro sente per la prima volta il bisogno di una vita normale, di una relazione, magari anche di una famiglia. E ha incontrato Terry che è bellissima e non ha paura di niente. Angelo ha sedici anni e considera gli Apache la sua famiglia, Sandro la sua guida, la persona che ha preso il posto di suo fratello Sasà, morto anni prima durante gli scontri di una trasferta.

NUOVA CANZONE LIBERATO FILM ULTRAS

La colonna sonora del film è curata da Liberato, l’artista in incognito che tanto ha spopolato negli ultimi tre anni. Liberato ha già lavorato con Francesco Lettieri: quest’ultimo è infatti il regista di tutti i suoi videoclip e di quelli del noto artista indie Calcutta. In particolare, sono due i nuovi brani di Liberato in omaggio al film: “We come from Napoli“, con Robert Del Naja dei Massive Attack (sospettato di essere lo street-artist Bansky) e “O’ Core nun tene padroni”.

Polemiche, insomma, che non finiscono. Il mondo Ultras ha preso le distanze, la famiglia Esposito anche. Eppure il film ha riscosso una buona risposta negli streaming di Netflix. Come proseguirà la polemica?

A cura di Vittorio Perrone

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