Comune, Auricchio: “Il cuore dei tifosi è infranto. Milan e Liverpool terapia d’urto: se Ancelotti le sbaglia, la conclusione è scontata”

Attilio Auricchio,  il Capo di Gabinetto del Sindaco De Magistris, ai microfoni di Radio Radio ha commentato il momento delicato del Napoli. Queste le sue parole:

“A Napoli c’è un cuore infranto. Il grande affetto, il tifo per la squadra e per i calciatori in questi ultimi anni si è sentito un po’ tradito da quella levata di scudi dopo la serata di Champions League con il Salisburgo. Da quel momento è partita e si è scatenata una dinamica da affetto infranto. Si vanno ad infilare tutta una serie di concetti che vengono montati strumentalizzati che però fanno parte del gioco complessivo. Dall’autogoal di Koulibaly a Torino si sono incasellate una serie di episodi sfortunati, negativi. Tutti voi sapete che a Napoli il calcio è passione, è amore e come tutti sentimenti forti quando vengono infranti scatta anche l’odio un po’ disfattismo sentimenti negativi. Chiaramente c’è tutto un mondo legato alla comunicazione con i social che a volte strumentalizzano, c’è un presidente che a volte è amato a volte particolarmente non amato. Ci sono una serie di dinamiche che sono implose dopo una serie di risultati negativi. Perché voi sapete bene che il calcio è condizionato dai risultati che in questo mancano in questo momento al Napoli.

Secondo me c’è una sola terapia ed un po’ l’ha disegnata il Presidente dicendo – due partite fondamentali: San Siro con il Milan e la Champions a Liverpool per cogliere la qualificazione prima della partita finale con il Genk  – Queste due partite possono cambiare la stagione, possono ricompattare la squadra e possono in qualche modo restituire una dignità sportiva che tutti quanti voi riconoscete alla squadra che è una squadra di campioni. Queste due partite sono la terapia d’urto più vicina e più pratica: se Ancelotti riesce a ricompattare la squadra e porta a casa due risultati importanti, secondo me e secondo la maggior arte dei tifosi, può andare a completare la stagione che comunque si preannuncia non esaltante e devo dire che  recuperarla diventa difficilissimo. Il recupero più a portata di mano è il quarto posto, ci sono margini per raggiungerlo ma solo se si ricompatta la squadra. Se invece continua così è chiaro che la situazione diventa complicata e si dovrà mettere mano anche alla conduzione tecnica“.

I furti ai giocatori? “Questa cosa è aizzata da una serie di canali ma non c’è nulla di tutto questo. Le aggressioni, le fantomatiche pressioni camorristiche, fanno parte un po’ del colore ma non c’è nulla di tutto questo. Napoli è una città con le difficoltà di una grande metropoli ma l’affetto che c’è stato in questi anni intorno alla squadra è un affetto privo di ogni possibile dubbio. E’ ovvio che ora l’episodio della “non aggressione”, ma di uno sfottò alla signora Allan che va a portare il cane sulla spiaggia è un episodio che può essere circostanziato. Il tentato furto poi…ho visto i dati dei furbi subiti dai giocatori di tutte le squadre di calcio e il Napoli è all’ultimo posto. Spesso viene enfatizzato. Io ci tengo a ribadire che la città è come se stesse vivendo un amore infranto, un amore tradito e questo produce una serie di malcontenti e di dinamiche che solo la terapia d’urto del risultato calcistico può andare a sanare“.

Futuro Napoli? “Io conosco ben il presidente non farebbe mai una svendita a saldi dei calciatori, questa dinamica d’immaginare epurazioni è  fortemente esaltata dai media, ma il presidente non svenderebbe senza una valutazione di un impatto economico finanziario. Il futuro del Napoli è fortemente in mano al presidente. Ho letto in questi giorni di queste fantomatiche offerte di emiri, petrolieri russi ecc , che tornano ciclicamente. La società è saldamente in mano di De Laurentiis che può essere criticato, ci mancherebbe,  ma che ha dimostrato di poter condurre saldamente una squadra a massimi livelli del campionato italiano e a ottimi livelli di calcio europeo. Quindi su questo credo che il futuro sia garantito da queste condizioni. Ha appaltato completamente la gestione tecnica a Carlo Ancelotti quindi se i risultati dovessero continuare a mancare in maniera così clamorosa è chiaro che la conclusione si debba trarre in modo automatico. I risultati negativi sono maturati anche per questioni di testa e dalla mancanza di concentrazione da parte della squadra: se ci si riesce la squadra può recuperare, altrimenti la conclusione è abbastanza scontata.

Su Mertens all’Inter siamo rimasti increduli, anche perché chi ha visto le ultime  partite del Napoli ha visto un calciatore che si è caricato sulle spalle la squadra, con il Salisburgo, con il Genoa e anche con la Roma non ha visto un giocatore frustrato con difficoltà mentali anzi, quindi il fatto che si sia già accordato con l’Inter oggettivamente mi sembra una cosa fuori dalla realtà. Anche se il calcio ci ha insegnato che esistono certe dinamiche, mi sentirei di escluderlo. Mertens rappresenta per il calcio napoletano un baluardo forse più dello stesso Insigne. Ad un accordo già siglato con l’Inter non ci credo io e non ci crede nessuno.

ADL – De Magistris? “Rapporto altissimo. Abbiamo chiuso da poco un accordo per la convenzione della concessione a dieci anni per l’uso stadio San Paolo. Chi conosce bene il presidente sa bene che è un uomo di grandi alti e bassi, mantenere un rapporto equilibrato e coerente per tanti anni è sostanzialmente impossibile. E così è stato anche il rapporto con l’amministrazione. Ma devo dire che adesso non ci sono situazioni di particolare difficoltà, anzi…“.

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